Quote rosa nel governo Musumeci: spunta il nome di Ester Bonafede ex assessore di Crocetta

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Ester Bonafede

Dopo l’addio dell’unica componente del gentil sesso del governo regionale, Bernadette Grasso, assessora alle Autonomie locali e Funzione pubblica, sostituita su input del coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci starebbe valutando la possibilità di definire il puzzle della giunta con un altro ingresso “rosa”.

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Musumeci, secondo alcune indiscrezioni, nei prossimi giorni potrebbe sostituire l’assessore all’Energia e Rifiuti, Alberto Pierobon, un tecnico molto vicino al segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, con l’ingresso in giunta di Ester Bonafede, ex assessore alla Famiglia del “tanto criticato” predecessore di Musumeci, Rosario Crocetta, espressione del centrosinistra.

L’assist involontario alla Buonafede proviene dal suo ex compagno di partito Vincenzo Figuccia, approdato di recente alla Lega che nei giorni scorsi, riferendosi al rimpasto della giunta regionale ha dichiarato “ciò che conta non è ciò che gli assessori hanno in mezzo alle gambe ma ciò che hanno in mezzo alle orecchie. E soprattutto come lo usano per il bene dei siciliani”, generando una reazione dell’universo femminile dell’Isola che con un appello sottoscritto da cinquecento donne ne chiedono le dimissioni da parlamentare regionale e una maggiore presenza delle donne nell’ambito politico.

La nomina in giunta di Ester Bonafede, che molti ricordano essere stata sovrintendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana (Foss) ai tempi di Cuffaro e di Lombardo e in tempi recenti fortemente voluta dal presidente dell’Ars e leader di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè, secondo alcune indiscrezioni, non sarebbe molto gradita all’interno della coalizione che sostiene Musumeci (soprattutto all’interno del proprio movimento DiventeràBellissima). Prendere in giunta un assessore della giunta Crocetta, ovvero di un presidente della Regione che stato criticato per il suo modo di governare da tutto il centrodestra, sarebbe per alcuni esponenti della coalizione che sostiene Musumeci un clamoroso autogol. Sarebbe come affermare che il centrodestra non sia nelle condizioni di esprimere una donna in giunta espressione della propria appartenenza politica.

Bonafede, in realtà, alle recenti politiche europee, ha fatto campagna elettorale a Giuseppe Milazzo, candidato di Miccichè, contribuendo alla sconfitta di Saverio Romano ad oggi rimasto fuori da tutto ma con la prospettiva di una candidatura a sindaco di Palermo. In sintesi, Ester Bonafede, sarebbe un assessore in quota Udc ma molto gradito a Miccichè. All’interno dell’Udc Lorenzo Cesa potrebbe mettere tutti d’accordo tutti proponendo un altro profilo proveniente oltre i confini della Sicilia come ha già fatto per Pierobon mentre sarebbe meno praticabile la strada che porterebbe all’attuale parlamentare regionale Eleonora Lo Curto eletta nel collegio di Trapani che sarebbe penalizzata dalla presenza in giunta di Mimmo Turano espressione della stessa area geopolitica.

In alternativa alla Bonafede, Miccichè che vanta 13 parlamentari regionali, avrebbe tutte le carte in regola per venire incontro a Musumeci esprimendo un assessore in quota rosa diretta espressione di Forza Italia con la siracusana Daniela Ternullo e la palermitana Marianna Caronia che sarebbero due profili che potrebbero essere presi in considerazione da Musumeci.

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