Sicilia: nasce la federazione tra la Lega e il Movimento per la Nuova Autonomia
Un “patto federativo, leale e collaborativo, basato su precisi progetti, idee chiare e programmi possibili, per la crescita della Sicilia, con l’obiettivo di condurla alla pari del resto del Paese” così recita il documento siglato a Roma da Matteo Salvini, segretario federale della Lega per Salvini premier, e Roberto Di Mauro, del Movimento per la Nuova Autonomia e vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
“L’obiettivo comune – si legge ancora nel documento firmato da Salvini e Di Mauro – è lo sviluppo economico della Sicilia che richiede un salto di qualità dell’azione politica attraverso azioni basate su pochi ma concreti punti cardine: sviluppo infrastrutturale, fiscalità di vantaggio decennale per le imprese che vogliono investire in Sicilia, lotta senza quartiere alla criminalità organizzata, sviluppo dell’agroalimentare siciliano, turismo e ancora rafforzamento dell’autonomia siciliana e del decentramento amministrativo in favore dei comuni, semplificazione e digitalizzazione”.
“Sono pochi e precisi principi, su cui la Lega per Salvini premier e il Movimento per la Nuova Autonomia, lavoreranno da subito, in sinergia e condivisione ad ogni livello istituzionale e territoriale, cooperando nelle scelte e nelle decisioni, condividendone i passaggi, pensando e pianificando insieme la Sicilia di domani” conclude il documento dei leghisti e degli autonomisti.
In relazione a questa nuova sinergia tra i leghisti e gli autonomisti di Raffaele Lombardo, all’Ars il gruppo Popolari ed Autonomisti – Idea Sicilia, composto da cinque deputati (Giuseppe Compagnone – presidente), Toto Cordaro (Cantiere popolare di Saverio Romano), Giovanni Di Mauro (Autonomista vicino a Lombardo che ha siglato il documento), Roberto Lagalla (Idea Sicilia) e Salvatore Lentini (ex forzista), potrebbe “vacillare” con la fuoriuscita di alcuni parlamentari verso l’Udc e Forza Italia (anche se momentaneamente Gianfranco Miccichè pare che abbia chiuso la porta a nuovi ingressi). Al momento rimane al palo DiventeràBellissima, il soggetto politico del presidente della Regione, i cui vertici dell’ala catanese da tempo sarebbero propensi nella direzione di un patto federativo con la Lega di Salvini. Questo nuovo quadro politico spariglia le carte in ottica di un rimpasto della giunta con l’ingresso nell’Esecutivo guidato da Musumeci di un lombardiano di ferro che potrebbe “sacrificare” un centrista attualmente sovrastimato in termini elettorali, soprattutto in relazione al nuovo quadro geopolitico regionale che si sta delineando.