Liberati i pescatori in Libia: La politica gioisce ma ora si lavori per definire la “Zona Economica Esclusiva”
Dopo 108 giorni di prigionia i 18 pescatori di varie nazionalità ma tutti di Mazara del Vallo potranno rientrare in Sicilia. E’ l’epilogo di una triste storia che, loro malgrado, ha visto protagonisti dei lavoratori su due pescherecci battenti la bandiera tricolore, tenuti in ostaggio per oltre 3 mesi dalle milizie di Haftar in Libia. comunque si è conclusa a lieto fine ma con qualche vena polemica tra esponenti politici di maggioranza e opposizione. Oggi sono numerose le dichiarazione di “soddisfazione” e “gioia” che giungono da più parti.
“Soddisfazione e gioia per la doverosa liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo trattenuti in Libia da 108 giorni. Le istituzioni, tutte insieme, abbiamo lavorato per la soluzione di una vicenda che ha tenuto nell’angoscia le famiglie dell’intero equipaggio e la Sicilia tutta. Non poteva esserci miglior regalo di Natale. Questo conta di più di ogni altro discorso. Sul metodo seguito ci sarà tempo per parlarne”.
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che più volte aveva sollecitato il governo nazionale a intervenire con fermezza per il rilascio degli equipaggi e dei pescherecci. Su proposta del governo Musumeci, nei giorni scorsi, il Parlamento regionale ha destinato 150 mila euro in favore delle famiglie dei pescatori e degli armatori delle due imbarcazioni fermate dai libici. Le risorse finanziarie derivano da una rimodulazione di fondi dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, guidato da Edy Bandiera, che aggiunge: “Oggi è solo il momento per la gioia per marittimi e famiglie. Felicissimo che finalmente possono riabbracciare i loro cari e trascorrere a casa il Santo Natale”.
“La notizia della liberazione degli equipaggi dei pescherecci Antartide e Medinea mi riempie di gioia”. Così in una nota l’eurodeputato S&D e vicepresidente della Commissione LIBE, Pietro Bartolo. “Questo dimostra – prosegue Bartolo – che il governo non si è dimenticato dei nostri pescatori e che, nonostante una pandemia in atto e la trattativa portata avanti con l’Europa sul piano degli aiuti, è riuscito a mettere in salvo i suoi cittadini sotto sequestro. Adesso non è il tempo delle sterili polemiche, è solo un giorno bellissimo per i pescatori e le loro famiglie”.
“Voglio esprimere il mio ringraziamento al governo italiano rappresentato dal primo ministro Giuseppe Conte e dal ministro per gli Affari Esteri Luigi Di Maio – dichiara l’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao – . Un plauso alla nostra intelligence per il lavoro delicato che hanno svolto, un abbraccio sincero alle famiglie dei nostri pescatori mazaresi e a tutti gli operatori del comparto”.
“La notizia della liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati in Libia – afferma Gabriella Giammanco, Vicepresidente di Forza Italia in Senato e portavoce azzurra in Sicilia – mi riempie di gioia. Da parlamentare e da siciliana, ho combattuto per tenere alta l’attenzione sul caso, è bello sapere che adesso questi onesti lavoratori torneranno a riabbracciare le loro famiglie”.
“Ci sarà tempo per capire cosa non ha funzionato nell’azione del Governo, perché sono dovuti passare mesi prima della loro liberazione e perché il Presidente Conte abbia sentito l’esigenza di recarsi in prima persona a Bengasi. Ora è il momento per rallegrarsi. Mi auguro solo che non si faccia una strumentalizzazione mediatica della vicenda da parte del Premier e del Governo, come è successo nel caso di Silvia Romano, perché sarebbe insopportabile, considerata la lentezza con cui è stato raggiunto il risultato” – conclude Giammanco -.
“Quella di oggi è una bellissima giornata – dichiara il deputato regionale di Forza Italia Daniela Ternullo -. Segna la fine della disperazione dei familiari dei pescatori di Mazara dopo mesi di prigionia”. “Adesso, oltre a ringraziare il cavaliere Berlusconi e il presidente Micciché per l’impegno profuso in questa vicenda, come riconosciuto dai portavoce del Comitato delle famiglie dei pescatori di Mazara del Vallo, dobbiamo da subito porci l’obiettivo di trovare una soluzione affinché nessuno dei nostri pescatori torni a vivere una esperienza del genere”.
“Grande gioia per i pescatori coinvolti, per le loro famiglie e per tutta la comunità mazzarese. In questo momento credo che si debba solo gioire per la soluzione cui tutte e istituzioni hanno lavorato in questi mesi” – afferma il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando.
“Accogliamo con felicità la notizia della liberazione dei 18 pescatori mazaresi, potranno riabbracciare le loro famiglie dopo oltre 100 giorni. Grazie a chi come la diplomazia italiana ha consentito il loro ritorno” dichiarano Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Adolfo Scotti segretario generale Fai Cisl Palermo Trapani. “Sono stati mesi difficilissimi per loro e le loro famiglie, ai quali siamo stati vicini con diverse iniziative. Bisogna continuare a sostenerle, per questo ci auguriamo che si proceda con gli aiuti previsti dall’emendamento approvato in Parlamento nazionale per consentire loro di superare le difficoltà legate a mesi senza reddito e ripartire con la loro attività nei prossimi mesi in tutta serenità ma soprattutto in sicurezza come chiediamo da sempre per tutti i lavoratori del comparto”.
A conclusione di questa storia registriamo la prima volta che la massima autorità politica di un paese occidentale (Giuseppe Conte) va a casa dei sequestratori a riprendere i sequestrati, cercando di mettere in ombra il ministro degli Esteri (Luigi Di Maio). “Passerelle” politiche che si sarebbero potute evitare, soprattutto, in questo particolare periodo in cui si muore ancora di Covid.
Adesso, lasciando i toni trionfalistici per il lieto fine dell’intera vicenda, sarebbe auspicabile lavorare concretamente per definire, in tempi rapidi, l’istituzione della ZEE (Zona Economica Esclusiva, area che si estende per 200 miglia oltre il limite esterno del mare territoriale) al fine di regolare i diritti di pesca nel Mediterraneo, evitando in prospettiva futura, nuovi casi di sequestro.