Palazzo Orleans: completati i lavori dell’area a verde. Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Palermo: “Progetto e arredi da catalogo di garden center contro ogni canone di buona architettura”
Una striscia di verde incentrata sulla simmetria delle aiuole, sulla presenza di semplici elementi decorativi in perlato di Sicilia per le sfere e le fontane di gusto classico, con giochi d’acqua e pietra Billiemi per la pavimentazione, due storiche pietre siciliane, e ancora decorazioni vegetali ricercate. Questi gli elementi alla base del progetto dell’area verde di Palazzo Orléans, dal 1947 sede del governo regionale. Obiettivo dell’opera, ormai ultimata e visibile al pubblico, è stato “creare un collegamento in armonia fra zona esterna e interna del palazzo”.
«Abbiamo aumentato – afferma il presidente della Regione, Nello Musumeci – il decoro dello storico immobile con una serie di interventi pensati per esaltare la bellezza del Palazzo. Quella che prima era una striscia di auto parcheggiate adesso è un’area verde curata in ogni dettaglio, che fungerà da suggestiva anticamera ai giardini del Parco Orleans. Un’opera che ha dato lavoro, negli ultimi sei mesi, a diverse ditte, tra marmisti, vivaisti, aziende edili e almeno una decina di operai impegnati nella realizzazione dell’opera, dando così una boccata d’ossigeno alle aziende del settore, ferme dopo il lockdown».
Il progetto dell’area verde è stato elaborato a più mani e nasce dall’esigenza innanzitutto di mettere in sicurezza la cancellata storica del Palazzo su corso Re Ruggero, su cui sono stati fatti interventi importanti, e a seguire il restyling dello spazio antistante il Palazzo reale. A essere restaurate anche le due garitte, che si trovano ai lati del portone principale, e l’intera recinzione in pietra calcarea e ferro battuto. Il progetto è stato elaborato dal dipartimento regionale Tecnico con il supporto dell’Ufficio speciale per la progettazione. A dirigere i lavori l’architetto Teotista Salerno, mentre il responsabile unico del procedimento è stato l’architetto Rino Beringheli.
Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Palermo presieduto da Francesco Miceli interviene contro la sistemazione esterna davanti alla Sede della Presidenza della Regione Siciliana, appena inaugurata. “Lasciando da parte ogni considerazione sul progetto e sulla competenza paesaggistica degli autori che sembrano trarre suggerimento, per l’adozione di arredi e coperture, da un banale catalogo di un garden center – affermano gli architetti – si osserva ancora una volta, come anche la condotta di un’amministrazione pubblica, di livello massimo, aggiri l’adozione del concorso di progettazione alla ricerca della migliore qualità nell’architettura e nel paesaggio, al di là di ogni pretestuosa ed inesistente motivazione in merito ai costi economici”.
Secondo il Consiglio dell’Ordine degli architetti il luogo avrebbe meritato ben altra attenzione. “Un’attenzione doverosa – dicono – considerando il valore storico -architettonici di palazzo Orleans, accompagnato da un giardino in stile romantico gardenesque di assoluto valore e in posizione di prossimità con il giardino dei bastioni del Palazzo Reale, oggetto di recente di un intervento di recupero da parte della Fondazione Federico II in collaborazione con l’Università di Palermo. Inoltre, e certamente non secondario – continuano gli architetti – è l’assoluta indifferenza con i valori storici del luogo, un tempo occupato dal normanno Genoard, il ‘paradiso della Terra’”.
“Tutto ciò – conclude il Consiglio dell’Ordine – ci spinge a sviluppare un’azione culturale più incisiva nei confronti dei soggetti istituzionali che, da quel che sembra, disconoscono il valore della qualità dell’architettura e della difesa del paesaggio soprattutto in contesti storici di primaria importanza”.
Il progetto ha previsto la sistemazione dell’area antistante il prospetto principale di Palazzo Orleans, con l’attivazione del secondo ingresso pedonale per il personale, ancora la rivisitazione dell’ingresso carrabile, il ripristino della pavimentazione del piazzale interno, il miglioramento della sicurezza della sede governativa e del decoro delle aree prospicienti piazza Indipendenza.
Il progetto è stato elaborato in ottemperanza delle prescrizioni della Soprintendenza dei Beni culturali con la prescrizione che “il disegno delle aiuole e della pavimentazione tenga conto della scansione del partito architettonico composto da edifici di epoche diverse… per una congrua integrazione di elementi di arredo e di illuminazione si prediligano sistemi a raso di misurato impatto, anche per la collocazione di nuove fontane o in alternativa si opti per il riuso di elementi da rinvenire nei depositi”, si è indicato, sia nella pavimentazione che nelle aiuole, l’alternarsi dei vari corpi edilizi di epoche differenti attraverso una siepe sagomata che ritma l’inizio e la fine dei vari edifici e nella pavimentazione è stata inserita una lastra di marmo che interrompe il susseguirsi dei conci di Billiemi”.
Per motivi di sicurezza è stato inserito un sistema di dissuasori con elementi in pietra bianca e catena in ferro attorno alle aiuole per impedire di calpestarle e di stanziare all’interno delle stesse.