Beni culturali, Valle dei Templi. I sindacati: “Da un’autonomia finanziaria mutilata allo show del Presidente della Regione contro il personale”
“Giorno 8 novembre avevamo scritto un comunicato dove riscontravamo un’autonomia finanziaria mutilata proprio nella gestione del Parco della Valle dei Templi. Il Direttore del Parco, nominato proprio dal Presidente della Regione nella sua duplice veste di Assessore, pro tempore e ad interim, dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, il 29 ottobre scorso è stato convocato, su nostro preciso invito, dal Dirigente Generale del Dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, per meglio comprendere dalla sua viva voce le motivazioni che non gli hanno permesso di pagare le prestazioni lavorative oltre il limite del terzo dei festivi del 2018, 2019 e 2020, limite previsto dall’attuale contratto collettivo regionale di lavoro”.
A dichiararlo sono Michele D’Amico responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali e Simone Romano coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir.
“Durante l’incontro abbiamo appreso con stupore – commentano D’Amico e Romano – che una norma regionale (Legge Regionale n 11 del 12/05/2010, articolo 18, comma 1 e 4) risalente al periodo della spending review vieta di erogare forme di salario accessorio e di indennità varie in favore di tutto il personale, dirigenziale e non, in misura superiore a quanto già corrisposto alla data del 31 dicembre 2009. La successiva Legge Regionale n 9 del 16/01/2011, articolo 4, comma 8, stabilisce un tetto di spesa massimo, ancora attualmente in vigore, pari a € 202.000 che, per l’attività che il Parco della Valle dei Templi svolge, è una cifra davvero risibile”.
“Il suddetto importo – commentano ancora D’Amico e Romano – è risibile (si pensi che il Parco della Valle dei Templi ha incassato nel 2018 € 6.661.753,00 e nel 2019 € 6.736.375,00, grazie soprattutto al lavoro svolto del personale) viene utilizzato per una vasta serie di progetti di valorizzazione finalizzati principalmente al potenziamento è al miglioramento degli standard di offerta nell’ambito della fruizione del sito archeologico nonché alla realizzazione di una significativa e articolata serie di eventi e manifestazioni di carattere culturale quali concerti, mostre, rappresentazioni teatrali, rassegne filmografiche, convegni e incontri di rilievo su tematiche varie, etc., che hanno avuto notevole attenzione e soprattutto un notevole successo di pubblico”.
“Durante l’incontro del 29 ottobre, – proseguono i due sindacalisti – sembrava che il personale che, negli ultimi 2 anni grazie al loro lavoro, ha fatto incassare all’Amministrazione del Parco più di 13 milioni di euro, potesse finalmente raccogliere il frutto del proprio lavoro, infatti il Direttore del Parco della Valle dei Templi ha dichiarato che avrebbe potuto pagare il 2018, 2019 e il 2020, con un debito fuori bilancio, aggiungendo che per il 2021 sarebbe stata necessaria una norma regionale che modificasse l’importo risibile stabilito in piena fase di spending review”.
“Abbiamo invece successivamente ricevuto – aggiungono – una nota del Direttore del Parco della Valle dei Templi con la quale comunicava di avere cambiato idea e chiedeva all’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, nella qualità di Organo Tutorio, l’autorizzazione al pagamento del lavoro svolto dal personale”.
“Come se non bastasse, assistiamo all’ennesimo show del Presidente della Regione – concludono Michele D’Amico e Simone Romano – che si scaglia demagogicamente contro il personale che ha garantito, grazie soprattutto al lavoro svolto, un incasso nel 2018 € 6.661.753,00 e nel 2019 € 6.736.375,00 e che a tutt’oggi nulla ha ricevuto dopo ben 2 anni di lavoro, senza in questa fase considerare il lavoro svolto nel 2020 per il quale non ha beccato un solo centesimo di euro. Se il Presidente della Regione è insoddisfatto del lavoro del Direttore della Valle dei Templi che ricordiamo è stato nominato proprio dal Presidente, motivi le inefficienze, lo rimuova e paghi il personale per il lavoro svolto”.