Dal 14 dicembre sarà online Flazio Domains la nuova rivoluzionaria piattaforma per aziende e professionisti
Secondo: un pannello di controllo semplice e intuitivo, nella migliore tradizione di Flazio.com, per gestire da soli, tutte le attività richieste legate al dominio, come la configurazione dei record DNS e Nameserver.
La nuova piattaforma nasce dall’esperienza decennale dell’azienda dell’Etna Valley nel site building, con oltre 500 mila utenti in tutto il mondo.
«In un momento delicato come questo che stiamo vivendo» spiega Flavio Fazio, CEO dell’azienda, «le imprese hanno bisogno di uno spazio nel web per farsi conoscere e per vendere prodotti e servizi. La pandemia e il lockdown hanno reso le aziende più consapevoli dell’importanza di essere online. Abbiamo lavorato per ridurre i costi di intermediazione con l’anagrafe dei domini e proporre un prezzo conveniente e fisso per tutte le attività del Made in Italy che vogliono rendere digitale il loro business. Una rivoluzione: non esiste alcun provider che offra ai propri clienti un dominio .IT a questo prezzo».
Non un regalo, ma un investimento sulla ripresa del Paese. «È un modo concreto per abbattere le barriere dei costi che spesso frenano l’accesso di piccole e medie imprese e di professionisti nell’economia digitale» prosegue Flavio Fazio. «Puntiamo a favorire l’apertura di nuovi spazi in rete, con la nascita di nuove attività imprenditoriali e commerciali».
In un anno di crisi, infatti, a crescere sono stati solo e-commerce e aziende digitali. Secondo Netcomm, il Consorzio del commercio digitale italiano, il 77% delle aziende che vende online ha registrato un aumento del volume di affari del 55% durante l’emergenza sanitaria. Il raffronto con lo stesso periodo del 2019 evidenzia che nei primi cinque mesi dell’anno gli acquisti online sono triplicati. Purtroppo, molte PMI restano ancora fuori dal mercato digitale. Ad affermarlo è il Digital Economy and Society Index (DESI), il rapporto annuale della Commissione Europea sulla competitività digitale nei Paesi membri: solo il 10% delle PMI italiane vende online contro il 18% della media UE; il 6% effettua vendite in altri paesi comunitari (8% media UE). Infine, solo l’8% del fatturato proviene da vendite online (11% media UE).