I 132 sindaci delle terre alte di Sicilia: “Entro la fine dell’anno venga approvata la legge che istituisce le zone franche montane”
Chiedono a gran voce che la legge al vaglio in Senato al momento venga approvata al più presto dai due rami del parlamento e per questo si vorrebbe un intervento deciso delle cariche politiche più importanti della politica siciliana per accelerare il processo.
“È opportuno sottolineare in questa sede – aggiungono – come l’autorizzazione dei due rami del Parlamento non potrà essere negata, sia perché la copertura finanziaria delle Zfm avviene con fondi della Regione Siciliana, sia per coerenza con la previsione degli Statuti delle altre Regioni a Statuto speciale. Tutti gli approfondimenti – se pur legittimi – al di fuori delle questioni predette costituirebbero una ingerenza politica da parte dello Stato ed una violazione delle prerogative attribuite al Parlamento siciliano”.
“La celerità della definizione dell’iter parlamentare – conclude la missiva – renderebbe disponibili, fin dal 1° gennaio 2021, le somme destinate dal Parlamento siciliano (300 mln di euro l’anno) in attesa che vengano individuate altre risorse per la messa a pieno regime della misura a cui sono interessati oltre 25 mila operatori economici e di conseguenza tutti i resilienti delle terre alte di Sicilia”.
“Le Zone Franche Montane in Sicilia sono una misura differenziata per realtà diversificate. – dicono dal comitato promotore delle ZFM -. Lo Stato e la Regione Siciliana non possono considerare le terre alte dell’isola eguali ad altre realtà. Ai parlamentari nazionali chiediamo impegno e facciamo appello al loro senso di responsabilità che faccia uscire dalla fragilità i nostri paesi di montagna. È urgente ridare fiducia ai resilienti”.