Sant’Angelo, nuovo logo per rappresentare il rinnovamento in corso tra banca fisica e digitale
La Banca popolare Sant’Angelo, che quest’anno ha dovuto rinunciare ai festeggiamenti per il centenario a seguito della grave situazione pandemica e che ha destinato larga parte del budget delle celebrazioni ad opere di solidarietà, in questi mesi ha invece proseguito l’elaborazione del nuovo “logo”, che verrà presentato nelle prossime settimane.
“Il nuovo logo – afferma Antonio Coppola, presidente della Sant’Angelo – , che apparirà su tutte le insegne, sul nostro nuovo sito e in tutte le comunicazioni, racconterà ai nostri soci e ai nostri clienti il percorso intrapreso, il rinnovamento in corso e le prospettive imminenti, evidenziando quanto realmente noi crediamo nel futuro. Abbiamo semplificato e ottimizzato le strutture organizzative interne, investendo sull’innovazione e puntando sulla specializzazione e sulla competenza dei nostri consulenti e stiamo creando un nuovo modello di banca che, da un lato, potenzia e velocizza il contatto diretto con il cliente nelle filiali e, dall’altro, mette a disposizione le nuove opportunità costituite dai canali digitali”.
“Attraverso un progetto di alta formazione – spiega ancora Coppola – si è creata un’ampia squadra di giovani che oggi ricoprono posizioni di rilievo, con risultati eccellenti. Proporzionalmente, siamo la banca che ha operato il più ampio ricambio generazionale: abbiamo voluto, quindi, rendere evidente tutto ciò anche visivamente”.
Sugli effetti di questa trasformazione si sofferma Ines Curella, A.d. della banca: “Abbiamo potuto far fronte all’inattesa mole di lavoro e alle impreviste complessità causate dal Covid grazie agli investimenti tecnologici che avevamo già sostenuto sui processi informatici e sui supporti digitali, e siamo in piena evoluzione perché questa è la condizione complessiva del mercato che vive un’irreversibile trasformazione. Quando tutto cambia intorno a noi, non si può restare uguali”.
“Nel contesto attuale di restrizioni e di distanziamento sociale – aggiunge Curella – , in cui è fondamentale offrire ai clienti un modello di banca orientato alla multicanalità, aprire sportelli tradizionali è un azzardo: noi, invece, stiamo efficientando i processi interni, rendendoli veloci e performanti, e stiamo realizzando delle “Self aree” che saranno aperte 24 ore su 24. Metà della nostra rete di filiali è già attrezzata con le casse automatiche, nelle quali il cliente, in totale autonomia e riservatezza, può svolgere tutte le operazioni di cassa: il nostro modello di business prevede, infatti, una banca capace di gestire i clienti che necessitano di tempi rapidi e di un servizio fortemente digitalizzato. Al contempo, stiamo investendo in una piattaforma tecnologica per il credito istantaneo rivolta alle piccole imprese”.
“Infine – conclude Antonio Coppola – , i nostri soci stanno comprendendo che proprio per tali cambiamenti la loro aspettativa non può essere esclusivamente il dividendo annuale, che eventi imprevedibili come l’attuale pandemia possono bloccare senza alcuna responsabilità per la banca. Infatti, come soci di una Popolare moderna ed efficiente, confidano nella vicinanza della banca alle loro esigenze e in tutte le altre attività incentivanti, le agevolazioni, le convenzioni e le specifiche iniziative per il sostegno dello studio e della formazione dei figli dei soci. Inoltre, insieme a prodotti sempre più soddisfacenti, stiamo offrendo il riammodernamento della struttura ed il suo efficientamento, anche mediante la ricerca di adeguate professionalità al suo interno, nell’ottica del contingentamento dei costi, che è uno degli obiettivi che ci siamo posti, dal momento che, com’è noto, i ricavi tradizionali tendono a diminuire”.