Rifiuti in Sicilia, il sindaco di Messina contro Musumeci
“Quando pensavo di non potermi più meravigliare di nulla, ecco che il Presidente Musumeci, concedendosi in una intervista video annuncia che: dopo quasi 36 mesi di legislatura e 31 dalla sua nomina quale commissario per l’emergenza rifiuti in Sicilia, sul medesimo tema siamo ancora al ‘stiamo esaminando’. In circa 3 anni non ha appaltato nessuno degli interventi strategici elencati nel piano rifiuti che ha proposto anche in via emergenziale, in primis la settima vasca di Bellolampo, ed i rifiuti di Palermo stanno saturando gli impianti della Sicilia orientale. Musumeci non ha neanche speso i fondi del Patto del Sud, che lui stesso aveva destinato a questa emergenza, togliendoli ad altri progetti di altre realtà territoriali che magari avevano soluzioni già pronte. La cosa ancora più grave è che il governo Musumeci non ha un piano di gestione dei rifiuti dopo 31 mesi di improvvisazione”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca.
“Nella video intervista che invito tutti a guardare – incalza il Primo cittadino – il Governatore prima di confessare che ci costringeranno a portare i rifiuti all’estero – come da mesi affermo, causando uno strozzinaggio perché la tariffa di smaltimento sarà incrementata del 30% – ha dichiarato che dopo 31 mesi, ‘stanno pensando ai termovalorizzatori’, mentre la Sicilia nuota nell’immondizia. Tra una cavalcata e l’altra e tra una campagna elettorale e l’altra, Musumeci starebbe pensando.
“Qualcuno però – continua il Sindaco Peloritano – dovrebbe spiegargli che per realizzare un termovalorizzatore ci vogliono almeno 2 anni di lavoro dall’aggiudicazione dell’appalto, senza considerare la progettazione e l’autorizzazione che necessita di una Valutazione d’Impatto Ambientale. Inoltre il Governatore dimentica che il suo presidente della commissione regionale VIA, nominata da questo governo, causa principale della paralisi di tutti i progetti pubblici e privati, ha sempre dichiarato che è contrario ai termovalorizzatori. Si tratta della medesima commissione che da oltre un anno deve rilasciare l’autorizzazione per la realizzazione della piattaforma di contrada Pace a Messina, per la gestione del materiale derivante dalla raccolta differenziata, quella stessa differenziata che a Messina, ammette Musumeci, è più avanzata delle altre città metropolitane siciliane, ma che dovrà fare i conti con la mancanza di impianti per l’inerzia dell’attuale Esecutivo”.
“Ma la Sicilia – sottolinea De Luca – può continuare a pagare i ritardi e le omissioni di un governo incapace e di un Governatore che accusa i comuni di essere la causa della tragedia rifiuti? Oppure dobbiamo credere che Musumeci abbia dovuto aspettare 3 anni per capire che possono esserci infiltrazioni mafiose nella gestione di alcune discariche? Caro Nello, a prescindere da come e da chi sono gestite, l’alternativa alle discariche è la differenziata, non gli inceneritori o il trasporto dei rifiuti all’estero. E Messina può continuare a pagare il ‘pizzo Musumeci’ per il menefreghismo del governo regionale sui rifiuti? L’appalto del TMB di C.da Pace, il finanziamento dell’impianto di compostaggio di Mili e la graduatoria del bando regionale dei CCR – Centro comunale di raccolta – sono alcuni dei vitali progetti fermi al palo solo per Messina, bloccati a causa dell’incapacità del governo Musumeci”.
“Sono disponibile anche a un confronto su tale vergognosa vicenda – conclude il Sindaco metropolitano. Non consento però al Presidente Musumeci di continuare a mentire sul merito delle competenze visto anche il deplorevole scaricabarile tra Palermo e Roma. La verità è che accadrà qualcosa che nessun Governo era mai arrivato a compiere: tra qualche settimana portare fuori dalla Sicilia i rifiuti. Che tristezza”.