Arresto cimitero Rotoli, Ferrandelli (+E): “A Palermo c’è la palude. Incapacità evidente di controllo e governance”

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Fabrizio Ferrandelli

L’ex direttore del settore cimiteriale del Comune di Palermo Cosimo De Roberto è stato arrestato e messo ai domiciliari per corruzione e concussione nell’ambito dell’indagine sulle mazzette al cimitero dei Rotoli scoppiata lo scorso febbraio. Gli inquirenti hanno accertato che il dirigente responsabile chiedeva somme fino a 800 euro ai familiari del defunto per piazzare le salme in cima alla graduatoria di sepoltura.
Dal mese di luglio scorso sono state emesse 5 ordinanze contingibili e urgenti per fronteggiare l’emergenza dovuta al crescente numero di salme a deposito presso il cimitero di Santa Maria dei Rotoli. Il numero delle salme a deposito ha visto un incremento costante a partire da agosto del 2019 (quando erano circa 150) fino a luglio di quest’anno (numero massimo raggiunto 523). Con le ordinanze emesse sono stati adottati numerosi provvedimenti volti a snellire e velocizzare le procedure burocratiche per le operazioni di tumulazione/estumulazione e inumazione/esumazione delle salme.
In particolare è stato stabilito che le stesse possono svolgersi anche in assenza dei familiari dei defunti, che dovranno comunque essere avvisati del calendario di operazioni tramite la pubblicazione all’albo e tramite le agenzie funebri interessate. Sono state adottate misure per rendere più veloci le operazioni da compiere in caso di salme indecomposte e per l’utilizzo delle nicchie murarie più vecchie di 30 anni. Sono state così tumulate 358 salme provenienti dal deposito. Di recente è stato, inoltre, disposto il rientro in possesso delle cappelle non più utilizzate da più di 50 anni, che per regolamento tornano automaticamente in possesso del Comune, con una previsione di disponibilità di circa 300 posti. La dirigente ha, inoltre, disposto l’avvio delle operazioni di esumazione delle salme dai campi di inumazione più vecchi di 8 anni, per i quali vi è una previsione di disponibilità di circa 300 posti.
Nel complesso, la disponibilità di posti è ridotta dal fatto che quando si manifestò il problema di indisponibilità di campi per il pericolo di crolli da Monte Pellegrino, fu disposto che le salme a deposito fossero chiuse in casse di zinco, fatto questo che allunga anche ad oltre dieci anni il processo di decomposizione. Questo ha determinato la sostanziale saturazione dei posti, impedendo le operazioni di estumulazione dalle nicchie o di esumazione dai campi. Per questo motivo, con una delle ordinanze è stato disposto che lo zinco venga posto all’esterno della cassa in legno e rimosso immediatamente prima della sepoltura.
Con altra ordinanza è stata disposta la gratuità dei servizi di cremazione per le famiglie che fanno tale scelta per i propri defunti.
Nel medio periodo, l’Amministrazione ha avviato la pianificazione di ricorso a loculi fuori terra, stimando in almeno 700 quelli collocabili presso il cimitero dei Rotoli e 150 presso il cimitero dei Cappuccini. Interlocuzioni in tal senso sono già state avviate con le autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni e si sta procedendo alla relativa progettazione e all’acquisto in via urgente. E’ stato, inoltre, avviato l’iter per l’installazione di un forno crematorio mobile.
“E’ sotto gli occhi di tutti – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – che siamo in presenza di una situazione grave e che ha radici molto profonde nel modo in cui è stato affrontato il problema, quando per la prima volta si manifestarono le difficoltà a reperire luoghi e spazi per le sepolture. I fatti di oggi e altri fatti legati ad indagini giudiziarie che hanno a più riprese coinvolto il cimitero, confermano che dietro tutto questo vi è stato un preciso disegno volto a mantenere uno stato di emergenza che mortifica la città e che ferisce profondamente i parenti dei defunti. Abbiamo contribuito e stiamo contribuendo a identificare queste ‘incrostazioni’, collaborando in ogni forma con l’autorità giudiziaria e, allo stesso tempo, stiamo procedendo ad una massiccia rotazione del personale, cercando in contemporanea di affrontare una volta per tutte il problema senza ulteriori soluzioni tampone che, come avvenuto in passato, non fanno altro che posporre la risoluzione dei problemi. Abbiamo interrotto l’aumento delle salme a deposito che sembrava inarrestabile nell’ultimo anno, ma sono perfettamente cosciente del fatto che questo non basta e per questo prosegue, con i massimi dirigenti dell’Amministrazione, il lavoro per risolvere il problema in modo definitivo”.

“All’ombra di un’Amministrazione ormai non più capace di governare e controllare i processi burocratici e amministrativi, si annida il malaffare e il profitto personale a danno della collettività” – tuona il leader dell’opposizione ed esponente nazionale di +Europa Fabrizio Ferrandelli.

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“Purtroppo quest’ultimo non è un caso isolato. Non è il primo direttore a essere implicato in fenomeni corruttivi. Non è il primo dipendente con ruoli di responsabilità ad abusare della fede pubblica. Poche settimane fa per corruzione è stato arrestato anche il direttore della discarica di Bellolampo. Andando indietro di pochi mesi ricordiamo il terremoto giudiziario che ha implicato dirigenti e funzionari  delle attività produttive e dell’urbanistica.Ed ancora per corruzione sono scattate le manette al settore tributi. Oggi a Palermo c’è una vera palude! Il grande rammarico rimane per me quello di pochi giorni fa – precisa Ferrandelli – votando la mozione di sfiducia, infatti, si poteva terminare questa esperienza e dare  nuovo slancio ad una città ormai abbandonata e degradata.

La colpa non può essere sempre degli altri. Non questa volta! Ormai mi pare del tutto evidente l’incapacità di governance. E’ come quando una parte del corpo va in cancrena – spiega Ferrandelli – se intervieni subito puoi salvare l’arto, ma qui c’è il rischio che tutto vada in putrefazione. Palermo nei prossimi due anni rischia il disastro. La gestione di Orlando rischia di trascinarci tutti nella palude. In campagna elettorale, tre anni fa – conclude – avevo detto che il voto a Orlando era rischioso perché sarebbe andato a un sindaco che non avrebbe avuto più alcun interesse a ricandidarsi, né l’età per tenere vigore amministrativo. Quel presagio si sta avverando”.

 

 

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