Atto di pirateria a largo di Lampedusa nei confronti di una barca da pesca siciliana. Bandiera: “Il Governo nazionale e l’Unione Europea, intervengano immediatamente. Mediterraneo ridotto a Far West”

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Edy Bandiera

“Chiediamo al Governo nazionale di attivarsi per un efficace e tempestivo controllo delle acque del Mediterraneo nelle quali operano le barche da pesca siciliane, affinché venga tutelata l’incolumità di equipaggi e pescatori, nella piena e corretta applicazione delle norme vigenti in materia”. Lo dichiara in una nota l’assessore regionale per la Pesca
Mediterranea del Governo Musumeci, Edy Bandiera, dopo i recenti fatti verificatisi a largo delle coste siciliane. È di ieri notte, infatti, la notizia di un gravissimo atto di pirateria, a danno di una barca da pesca della flotta lampedusana, da parte di una barca tunisina, che ha effettuato un abbordaggio, che ne avrebbe quasi causato lo speronamento, addirittura all’interno della fascia costiera delle 12 miglia, quindi in acque territoriali italiane. In riferimento, invece, al recente sequestro avvenuto nei giorni scorsi da parte di autorità libiche a Nord di Bengasi, restiamo in contatto con
la Farnesina affinché si giunga, nel più breve tempo possibile, al dissequestro dei due pescherecci, Antartide e Medinea, sequestrati lo scorso 2 settembre, fa sapere Bandiera. “E’ una situazione che non possiamo più sostenere, il governo nazionale e l’Europa, si occupino del mediterraneo, sempre più ridotto a Far West”.

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Intanto, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, con una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, ha chiesto un intervento, presso le autorità libiche, per arrivare a una rapida soluzione nella vicenda del sequestro dei due motopescherecci di Mazara del Vallo.

“Ormai da alcuni giorni – scrive il governatore – non si hanno più notizie dei due motopescherecci di Mazara del Vallo ”Antartide” e “Medinea”, sequestrati il primo settembre a 35 miglia a nord di Bengasi. Interpretando il sentimento non solo delle famiglie dei diciotto marinai a imbarcati ma dell’intera Comunità siciliana, Le chiedo un Suo autorevole intervento, presso le autorità libiche, affinché si pervenga ad una rapida e indolore soluzione della triste vicenda, che sta creando sgomento e inquietudine nella mia Isola”.
“E’ gravissimo l’atto di pirateria contro la flotta lampedusana e dimostra il ripetersi, ormai da tempo, di episodi violenti e contrari alla legge. Questa ulteriore presa di forza dimostra la necessità di garantire e tutelare le flotte da pesca siciliane – dichiara Salvino Caputo, responsabile del dipartimento Attività produttive di Forza Italia per la Sicilia – . Non possiamo più tollerare il ripetersi di tali atti, perché oltre ad essere in violazione della legge determinano un pericolo per l’incolumità dei pescatori e di tutto l’equipaggio e un danno anche economico del settore”.

“Quanto accaduto – continua Caputo – oltre a mettere a rischio la vita dei pescatori siciliani è la dimostrazione del pericolo di attacchi alle nostre flotte anche in acque territoriali. Il Governo nazionale deve attivarsi con immediatezza per assicurare le condizioni di sicurezza del Mediterraneo, perché la situazione è diventata insostenibile”.

Infine, Caputo ha inviato una nota al dipartimento nazionale per chiedere l’intervento del gruppo parlamentare di Forza Italia, al fine di attivare iniziative a sostegno della pesca siciliana e dell’incolumità dei pescatori.

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