Anniversario Borsellino. Musumeci: “Pianta sana e robusta da alimentare con la verità”. Lupo (Pd): “Suo amore per la Sicilia è ancora esempio civile”
“Dopo 28 anni da quel maledetto 19 luglio – dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – un velo di mistero copre ancora l’identità di mandanti ed esecutori della strage in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. L’attentato di via D’Amelio chiama in causa negligenze che possiamo meglio definire connivenze, di uomini e apparati che avrebbero dovuto difendere un uomo-simbolo della lotta alla mafia. Paolo Borsellino è stato e rimarrà un esempio di integrità morale, capacità professionale e dedizione allo Stato. La sua figura e il suo modus operandi hanno lasciato una traccia, un seme, dal quale è nata una nuova coscienza e anche un rinnovato vigore nella lotta alla criminalità e al malaffare. Una pianta sana e robusta che oggi va alimentata con la verità sulle connivenze e le complicità”.
“Ricordare il sacrificio di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta è un dovere per tutti, ancor più per chi occupa ruoli di guida e responsabilità. Sono passati 28 anni, ma l’esempio di coraggio e amore per la Sicilia che il giudice barbaramente ucciso assieme agli agenti ha dimostrato continuano ad essere guida per i giovani ed esempio civile”. Lo dice il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo in occasione dell’anniversario della strage mafiosa di via d’Amelio dove vennero uccisi Paolo Borsellino e gli agenti Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano Claudio Traina e Vincenzo Li Muli.
Il sindaco Leoluca Orlando ha partecipato oggi alle celebrazioni in ricordo delle vittime della strage del 19 luglio 1992 in via D’Amelio in cui morirono Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta. Il primo cittadino, che aveva disposto l’esposizione delle bandiere a mezz’asta negli edifici comunali per la giornata di oggi, si è recato due volte sul luogo della strage.
Prima stamani, quando tra gli altri erano presenti il ministro Giuseppe Provenzano ed il prefetto Giuseppe Forlani, per un incontro commemorativo organizzato dal Centro studi “Paolo e Rita Borsellino” sotto l’albero della Pace e poi nel pomeriggio dove è stato osservato il minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime.
“Commemorare non è un valore o un disvalore un se – ha detto Orlando -, ma ciò che conta è il come si commemora. Si fa memoria parlando di vita e non di morte. L’albero della pace evoca la vita. E’ stato il grande impegno di Rita Borsellino: spiegare il sacrificio di Paolo e di chi è morto ventotto anni fa. E’ importante far leva sull’amore per la vita dei palermitani. Quella di via D’Amelio è stata l’ultima grande strage commessa dalla mafia, legata ad una trattativa che era segno che non c’era più identificazione fra mafia e Stato”.