Nessuna vittima accertata del nubifragio di Palermo ma scoppiano le polemiche. La Lega chiede le dimissioni di Orlando
Palermo si è risvegliata frastornata dopo il violento nubifragio che ieri si è abbattuto sulla città. Resti del passaggio del fiume di acqua e fango sono ancora visibili. I vigili del fuoco continuano a operare con squadre e idrovore, verificando le auto rimaste in acqua, alla ricerca di eventuali dispersi. Dopo le scene di panico e le notizie di due presunte vittime, un tweeter postato oggi dai Vigili del fuoco della città evidenzia che non ci sarebbe “nessuna vittima accertata dai sommozzatori impegnati tutta la notte nel sottopasso allagato: individuate auto sommerse, proseguono le ricerche per escludere la presenza di persone. Idrovore al lavoro per abbassare il livello d’acqua”.
A causa del vasto allagamento, informa la polizia municipale, la carreggiata centrale dell’arteria principale cittadina, viale Regione siciliana, direzioni Catania e Trapani, e i sottoponti di Piazzale Einsten, Rotonda Lazio e Rotonda Belgio, sono chiusi alla circolazione delle auto.
Intanto, è scoppiata la polemica tra Matteo Salvini e il sindaco della città, Leoluca Orlando. Il leader della Lega ieri aveva affermato: “A furia di pensare solo agli immigrati, il sindaco Orlando dimentica i cittadini di Palermo: basta un temporale e la città finisce sott’acqua, per non parlare delle bare accatastate al cimitero dei Rotoli. I palermitani meritano molto di più”. La risposta di Leoluca Orlando non si è fatta attendere: “Se fossi sciacallo direi che Protezione civile guidata da un governo regionale leghista non ha dato l’allarme. Ma so che la Protezione civile regionale è una struttura seria e quanto avvenuto non era prevedibile da nessuno. Ora, lavorando, attendiamo che i vigili del fuoco diano notizie su dispersi”.
“Quanto accaduto ieri a Palermo è il segno tangibile di come la città sia allo sbando e il sindaco Orlando incapace di governarla. È bastata soltanto una bomba d’acqua per mettere in ginocchio la città, diventata teatro spettrale di allagamenti nelle sue arterie principali. Palermo si è trasformata in un pericolosissimo acqua park” – affermano l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato, assieme al capogruppo della Lega a Palazzo delle Aquile Igor Gelarda e al consigliere Alessandro Anello, commissario provinciale Lega.
“Orlando vive ormai da anni in una sorta di mondo parallelo, dedicandosi a tutto tranne che alla sicurezza e al benessere dei suoi cittadini, cercando ripetutamente di nascondere i propri fallimenti: già il Censis nel luglio dello scorso anno aveva inserito Palermo tra le ultime città in Europa per qualità della vita e adesso anche la classifica del Sole 24 ore lo vede ultimo, come gradimento dei sindaci italiani”. “Un quadro impietoso al quale si aggiunge il goffo tentativo, attraverso una sua dichiarazione a mezzo stampa, con la quale tenta disperatamente di venire meno alle sue responsabilità su quanto accaduto gettando l’intera responsabilità ad una pioggia che, a suo dire, non cadeva a Palermo dal 1790”. “Una via di fuga che però non lo mette al riparo dal giudizio dei cittadini che ogni giorno è sempre più netto. Restare sotto questa amministrazione, che da anni ignora i problemi veri e non ha mai voluto lavorare al progetto infrastrutturale, di cui si è a lungo parlato, per evitare questi allagamenti, è un pericolo per ogni palermitano o per chiunque passi da qui”. “Serve, dunque, un immediato cambio del governo cittadino – concludono i tre esponenti della Lega – che esprima un nuovo corso per ridare a Palermo la dignità perduta e la sicurezza cui ha diritto. Orlando deve rassegnare immediatamente le dimissioni”.
“La procura di Palermo ha aperto una indagine conoscitiva dopo la violenta alluvione che ieri ha messo in ginocchio la città – scrive in una nota il responsabile del Dipartimento trasporti e sicurezza stradale di Forza Italia, Giovanni Teresi – ma credo che sia necessario che la politica faccia un passo in avanti e indaghi, attraverso una apposita commissione comunale d’inchiesta, a cui devono partecipare rappresentanti di tutte le forze politiche, per fare luce sulle eventuali responsabilità di amministratori o funzionari pubblici”.
“Per miracolo si è sfiorata la tragedia viste le decine di auto in balia e sommerse di acqua e fanghiglia rimaste intrappolate nei sottopassaggi della circonvallazione allagati con persone intente a guadagnare la salvezza a nuoto e strade trasformate in fiumi. Tutto questo – aggiunge Teresi – non può essere liquidato scaricando la responsabilità ad una presunta assenza di allarme da parte della protezione civile. Il sindaco abbia il buon gusto di prendersi le proprie responsabilità invece di pensare, con i suoi assessori, alle ZTL e alle improbabili e pericolosissime piste ciclabili (vedi via Villafranca). Dica all’opinione pubblica se le caditoie erano chiuse e per quale motivo? se i tombini sono periodicamente ripuliti? se ci sono le pompe di sollevamento e se funzionano? In ogni caso, visto che anche in molte altre occasioni, più recenti del 1790 invocato dal sindaco, la città di Palermo e soprattutto la zona nord e tutti i sottopassi, sono rimasti allagati con strade trasformate in fiumi in piena, ci chiediamo cosa abbia fatto questa amministrazione per evitare il ripetersi dei fatti descritti? Nulla. Rimane solo di gioire – conclude Teresi – per non dover raccontare di una strage evitata per miracolo e di quantificare l’entità dei danni materiali per colpa di una cattiva amministrazione. Danni che non dovranno certo ricadere nelle tasche dei cittadini palermitani”.