BCsicilia realizza un modello digitale tridimensionale di epoca ellenistico-romana recuperata a San Vito Lo Capo
Circa un mese fa nei fondali di San Vito Lo Capo, nel Trapanese, la Soprintendenza del Mare, in collaborazione con la Guardia di Finanza e l’Associazione BCsicilia, ha effettuato un’operazione di recupero di un’ancora di epoca ellenistico-romana.
Durante i lavori il Gruppo subacqueo di BCsicilia, coordinato da Gaetano Lino, ha eseguito il rilievo del reperto che ha generato successivamente un modello digitale tridimensionale. Si tratta di una fase di sperimentazione che l’Associazione BCsicilia sta sviluppando con l’intento di rendere maggiormente significative le rappresentazioni grafiche di beni e di siti archeologici sommersi.
Il modello tridimensionale realizzato è stato consegnato alla Soprintendenza del Mare.
“Ringrazio l’Associazione BCsicilia – afferma il Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni – per aver consegnato alla Soprintendenza il rilievo tridimensionale del reperto rinvenuto nelle acque di San Vito Lo Capo. Crediamo molto nella collaborazione tra l’Istituzione e le Associazioni di volontariato e anche nei nuovi strumenti che offre la tecnica soprattutto nel campo digitale, che se ben utilizzati possono contribuire ad una maggiore ed efficace salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali sommersi di cui la nostra Isola è tanto ricca. Siamo convinti che questo tipo di cooperazioni vadano sostenuti all’interno del progetto della Soprintendenza del Mare che resta fondamentale per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale come sottolineato anche dal nuovo Assessore regionale ai beni Culturali Alberto Samonà che ha dichiarato di voler continuare in questo ambito nel solco tracciato da Sebastiano Tusa”.
“Il modello che ci onoriamo di consegnare alla Soprintendenza del Mare – dice Gaetano Lino, Responsabile del Gruppo subacqueo di BCsicilia – è nato dal rilievo 3D effettuato in situ di un’ancora che ha la particolarità di presentare la decorazione di un delfino su uno dei due bracci. Dai dati raccolti durante il recupero è stato generato un modello digitale tridimensionale con l’ausilio di semplici fotografie, specifico programma di calcolo, acquisizione nell’ambiente subacqueo di un ridotto numero di elementi. Nel caso in esame abbiamo verificato con successo la possibilità di operare senza la necessaria fase del rilievo diretto. Ringraziamo la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni per avere avuto fiducia nell’Associazione permettendo di effettuare il rilievo del ceppo plumbeo”.
“La sperimentazione – dichiara Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia – che il nostro Gruppo Subacqueo sta portando avanti è sicuramente un grande risultato per una Associazione culturale e di volontariato. Il modello digitale tridimensionale, anche se realizzato con una strumentazione ancora “artigianale”, contribuisce ad aprire un percorso originale verso una visione innovativa della ricerca subacquea. La possibilità cioè di lasciare nel suo ambiente naturale il reperto rinvenuto, e quindi permetterne l’eventuale fruizione dei visitatori, avendo contemporaneamente negli archivi della Soprintendenza del Mare una “copia” perfettamente uguale ininterrottamente a disposizione dei ricercatori e studiosi”.