“Il relitto di Marausa: dallo scavo alla musealizzazione”. Venerdì videoconferenza delle archeologhe Testa e Oliveri
“Il relitto di Marausa: dallo scavo alla musealizzazione” è il tema che, venerdì 26 giugno alle ore 16,30, verrà trattato dall’archeologa della Soprintendenza del Mare Antonella Testa, con la partecipazione dell’archeologa Francesca Oliveri, nell’ambito del programma “Dalle ricerche per mare… agli incontri in rete”.
La videoconferenza sarà tenuta all’interno della piattaforma “Zoom”, alla quale si potrà accedere con un link, inviato unitamente alle sintetiche indicazioni per l’accesso, alle prime 90 persone che chiederanno di partecipare con un messaggio privato inviato alla Soprintendenza del Mare, tramite “Messenger”.
“Il relitto di Marausa – sottolinea Antonella Testa – è un esempio ideale e virtuoso dell’iter che si dovrebbe seguire dal momento in cui vengono scoperte in ambiente subacqueo i resti di una antica imbarcazione, fino al momento in cui la stessa viene resa fruibile al pubblico in un sito museale”.
“Il suddetto iter, quando è completo, prevede lo scavo, il recupero, il restauro e la musealizzazione del relitto, ma ciò raramente avviene sia per la carenza di fondi, sia per la mancanza di apposite sedi espositive”.
“Il relitto di Marausa – continua Testa – si distingue pertanto dalla stragrande maggioranza dei relitti rinvenuti in quanto sottoposto a tutte le procedure che consentono oggi di ammirarlo nell’esposizione del Museo Regionale “Baglio Anselmi” di Marsala, dove è possibile apprezzare un’altra sua peculiarità, cioè la straordinaria conservazione della struttura lignea”.
Sarà interessante il confronto tra il caso esemplare del relitto di Marausa e i casi di altri relitti, come quello ad esempio di Porto Palo, non ancora integralmente scavati e/o recuperati ed esposti. Il dialogo tra le due archeologhe della Soprintendenza del Mare (Testa e Oliveri) evidenzierà le differenze e le analogie che contraddistinguono i due relitti.