La Giunta regionale, riunitasi stasera nel Palaregione di Catania sotto la presidenza di Nello Musumeci, ha provveduto alle nomine dei dirigenti generali dei dipartimenti in scadenza.
Ecco l’elenco: Dipartimenti della presidenza Ufficio Legislativo e legale: Giovanni Bologna;
Protezione Civile: Salvo Cocina; Affari Extraregionali: Maurizio Cimino; Autorità di certificazione dei programmi cofinanziati dalla Ue: Maria Concetta Antinoro; Ufficio speciale di Autorità di Audit dei programmi cofinanziati dalla Ue: Grazia Terranova; Assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca Agricoltura: Dario Cartabellotta; Pesca mediterranea: Rosolino Greco, ad interim Sviluppo rurale e territoriale: Mario Candore; Assessorato delle Attività produttive Attività produttive: Carmelo Frittitta; Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica Funzione pubblica e del Personale: Carmen Madonia; Autonomie locali: Margherita Rizza; Assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana Beni culturali e dell’identità siciliana: Sergio Alessandro, in proroga; Assessorato dell’Economia
Autorità regionale per l’innovazione tecnologica: Vincenzo Falgares; Assessorato dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità Acqua e rifiuti: Calogero Foti; Energia: Salvatore D’Urso; Assessorato della Famiglia, politiche sociali e lavoro; Famiglia e politiche sociali: Rosolino Greco; Lavoro: Giovanni Bologna (interim)
Assessorato delle Infrastrutture e della mobilità Infrastrutture: Fulvio Bellomo; Dipartimento tecnico: Salvatore Lizzio; Assessorato dell’Istruzione della Formazione Formazione professionale: Patrizia Valenti; Istruzione e Università: Antonio Valenti; Assessorato della Salute Pianificazione strategica: Mario La Rocca; Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico: Maria Letizia Di Liberti; Assessorato del Territorio e dell’Ambiente Ambiente: Giuseppe Battaglia; Urbanistica: Rino Beringheli; Corpo Forestale: Giovanni Salerno; Assessorato del Turismo Turismo, Sport e Spettacolo: Lucia Di Fatta.
“Apprendo dalla stampa la nomina, da parte del Governatore e della Giunta Regionale, dei Direttori Generali nei dipartimenti con gli attuali dirigenti in scadenza. Non posso non ribadire con forza l’illegittimità amministrativa e contabile di tale condotta che mette in serio pericolo la funzionalità stessa dei dipartimenti per le conseguenze amministrative che ne derivano. Eppure è dal 7 marzo che chiedo risposte in merito da parte del Governo regionale che, invece, si arrabatta a cercare pareri favorevoli irricevibili su tale procedimento, anzi di esito totalmente opposto, vedi Corte di Appello di Palermo e il CGA nell’adunanza del 14 gennaio 2020”. Lo dice Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico, in merito alla nomina dei Direttori Generali nei Dipartimenti della Regione Siciliana, operata dal Governo Musumeci.
“Ancor più grave l’incapacità di affrontare in modo risolutivo e costruttivo l’attuale ‘vacati’ della dirigenza che legittimamente può e deve essere affrontata attraverso l’indizione di nuovi concorsi pubblici anche utilizzando la riserva, a oggi mantenuta dalla legge Madia, del 50% per il personale interno, in possesso dei requisiti culturali e professionali, che merita giustamente la possibilità di un avanzamento di carriera dopo avere supportato per anni la complessa macchina amministrativa regionale. Non è con la creazione di nuovi precari della dirigenza che si affronta seriamente il problema, cioè ricoprire legittimamente gli organici apicali e non a seguito della fuoriuscita del personale in pensionamento. Solo attivando il giusto turnover si potrà dare nuova linfa vitale alla struttura regionale e, al contempo, riconoscere alle professionalità preziose imbrigliate nella cosiddetta ‘terza fascia’, attraverso selezione pubblica, di raggiungere meritoriamente il traguardo ambito. La mia – prosegue Dipasquale – è una battaglia per la legittimità degli atti ma contestualmente per il giusto riconoscimento al personale meritorio della qualifica che meglio lo rappresenti, perché certo che molti di loro non avranno difficoltà a legittimarsi attraverso concorso pubblico alla guida dei dipartimenti rimasti. E’ la sola modalità che legittimamente consente all’azione amministrativa di essere ricondotta nei confini della legalità”.
“Non comprendo l’ostinazione e l’atto di forza consumato da questo Governo regionale anche a discapito degli stessi funzionari ‘prescelti’, certamente meritori, ma che da tanto, troppo tempo, attendono quei concorsi che daranno il giusto riconoscimento alle grandi professionalità in seno al personale regionale. Quindi – conclude il parlamentare PD – chiedo ancora una volta che anziché mettere in pericolo l’azione e l’operato dei vari dipartimenti con la produzione di atti illegittimi che rischiano di invalidare l’attività amministrativa della Regione in un momento cosi delicato in cui non possiamo rischiare di perdere ancora tempo, si abbia l’onestà intellettuale di scegliere la via della legalità degli atti e di rivitalizzare i ruoli ormai svuotati nella dotazione organica regionale”.