25 aprile, anniversario della liberazione. Siciliani, ma oggi siamo liberi? La dittatura del giogo finanziario romano

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Adriano Nicosia

Il Presidente Sandro Pertini sosteneva: “è  meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature”.

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Come non condividere questo pensiero? Io sostengo che ci sono due tipi di dittature: quelle “palesi”, che vedi e che si affermano con la forza e quelle “velate” che non vedi, perché sono nascoste e sono le più pericolose. La costrizione che subiamo sotto il giogo finanziario che adotta l’Italia contro la Sicilia, facendo in modo che un Popolo non si esprima per trovare la sua piena espressione utilizzando le proprie risorse, per come potrebbe fare, vietando, di fatto, l’applicazione dello Statuto speciale siciliano da ben 72 anni, sottraendo  illegalmente 10 miliardi di euro l’anno delle nostre tasse, non è dittatura? È una dittatura bianca, velata, che la Sicilia e il Popolo siciliano subiscono e continuano a subire da ben 72 anni, con la complicità della classe politica del territorio, tutta!

Di quale Libertà stiamo parlando, quando un giovane, a priori, già sa che non potrà esprimersi nel territorio e dovrà emigrare? Di quale Libertà parliamo, quando ci vengono rubate le risorse del territorio per foraggiare il bilancio romano? Di quale Libertà parliamo quando ci è vietata l’applicazione degli articoli del nostro Statuto speciale, Legge Costituzionale (2/48)? Di quale Libertà parliamo quando, a priori, è stabilito che una terra debba restare povera con le funzioni di colonia romane (o nordista)? Tutti i governi, sia a Roma sia a Palermo, conniventi sperano che passi tempo e che i siciliani dimentichino quello che a loro spetta di diritto. Toglietevelo dalla testa! Gli articoli Costituzionali non possono dimenticarsi e noi saremo qui, finalmente, per chiedere costantemente la loro applicazione, perché ci spetta e perché sono nostri!

Lavoreremo per estirpare questa danza e questo rimbalzo che fate tra governi per prendere in giro i siciliani, catalizzando il meglio e le intelligenze di tutto il territorio per affermare i nostri diritti rubati.

Adriano Nicosia

Coordinatore provinciale di Caltanissetta Unità Siciliana

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