Ospedale Giglio e cura dei pazienti Covid-19. I dubbi di Fp Cgil e Cisl Fp: “Chiediamo garanzie per la sicurezza degli operatori”
Sulla decisione di inserire la fondazione istituto G.Giglio di Cefalù nella rete ospedaliera per la cura di pazienti affetti da Covi-19, intervengono la Fp Cgil Palermo e la Cisl Fp Palermo Trapani, chiedendo alla presidenza della fondazione e alla presidenza della Regione siciliana in che modo saranno tutelate la salute e la sicurezza degli operatori e sarà assicurato il miglior servizio all’utenza.
“Gli operatori della fondazione Giglio, consci del momento drammatico per il popolo italiano e siciliano, intendono fare la loro parte e farlo nelle condizioni di sicurezza che l’emergenza impone”, scrivono il segretario generale della Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca e il segretario generale Lorenzo Geraci Csl Fp, che chiedono una valutazione rispetto alle preoccupazioni evidenziate dai sindacati e un riscontro celere alla loro lettera. Secondo le segreterie provinciali Fp Cgil e Cisl Fp, l’ospedale Giglio pone delle limitazioni infrastrutturali che potrebbero inficiare il necessario isolamento dei pazienti infettivi di Covid-19 ad alta contagiosità. “Le direttive del ministero della Salute imporrebbero la non cogestione di pazienti covid e non covid. Nella eventuale qualificazione del Giglio come ospedale misto, bisognerà evitare la cogestione mista tra pazienti. L’assistenza ai pazienti Covid-19 in provincia di Palermo è stata finora affidata a strutture ospedaliere pubbliche che possono ospitare i pazienti in padiglioni autonomi – dicono Cammuca e Geraci – L’ospedale Giglio presenta in questo senso grossi limiti: è monoblocco, i padiglioni non sono sufficientemente distanziati l’uno dall’altro e non sono autonomi nell’uso dei servizi e delle apparecchiature diagnostiche. L’attuale progettazione e creazione di percorsi separati dei pazienti, seppure potenzialmente fattibile sulla carta, è molto fragile e vulnerabile per i limiti sopracitati della struttura dell’ospedale”.
Fp Cgil e Cisl Fp chiedono inoltre l’implementazione delle risorse professionali, di infermieri e medici specialisti, delle attrezzature tecnologiche e infrastrutturali, l’approvvigionamento dei necessari Dpi: attualmente le scorte di maschere e guanti sono limitate. I sindacati chiedono pertanto la garanzia che tutti gli operatori siano dotati di adeguati dispositivi di protezione individuali per l’assistenza ai pazienti Covid 19 e la turnazione del personale sanitario, per periodi prestabiliti. Un altro punto riguarda il reclutamento di personale specializzato: l’ospedale non ha un reparto di malattie infettive e non ha medici infettivologi e presenta di conseguenza carenze di personale infermieristico con esperienza di gestione di pazienti affetti da malattie infettive. Inoltre, da sempre l’ospedale sopperisce alla carenza di medici anestesisti e rianimatori facendo ricorso a un servizio medico esternalizzato.
“Si impone l’esigenza di reclutare immediatamente personale medico (anestesisti, infettivologi, pneumologi e internisti) e infermieristico specializzato oltre che di sufficienti e adeguate apparecchiature elettro-medicali per la ventilazione assistita invasiva e non, e per il monitoraggio dei pazienti Covid in fase critica”. Tra le richieste anche la garanzia che la Farmacia ospedaliera abbia costantemente un approvvigionamento di farmaci specifici per il trattamento dei pazienti affetti da Sars-Cov-2 e di forniture di farmaci antibiotici e antivirali per il trattamento di altre infezioni ospedaliere non legate direttamente al Covid-19. Rispetto ad altri ospedali di Palermo e provincia, dove interi reparti sono stati smontati e trasferiti per dare spazio ai malati di coronavirus, all’ospedale Giglio (struttura di diritto privato accreditata con il servizio sanitario regionale) sono presenti reparti di “vitale importanza”, scrivono i sindacati Fp Cgil e Cisl Fp, come la Cardiologia hub nella rete dell’infarto e centro di riferimento per le cure delle aritmie e dello scompenso; la Neurologia hub per la cura della sclerosi multipla, le demenze, la Stroke unit, la Riabilitazione, Lungodegenza e Unità di risveglio per pazienti cerebrolesi (con 75 posti letto); l’Oncologia, le Chirurgie oncologiche ad alta specialità, la Traumatologia.
Intanto, il presidente della Fondazione Giglio di Cefalù, Giovanni Albano, in una nota indirizzata al presidente del Consiglio Comunale e al sindaco di Cefalù ha chiesto di essere ascoltato nell’assise cittadina sull’eventuale attivazione, in una fase emergenziale, di un reparto Covid in ospedale.
“Ritengo questa – ha detto il presidente Albano – la sede più opportuna e di confronto per dare massima trasparenza alle azioni messe in campo da Fondazione Giglio per rispondere, all’interno di una rete regionale, alla richiesta di intervento in caso di picco della pandemia in Sicilia”.