Coronavirus, Ricciardi (psicologia dell’emergenza): “Noi professionisti abbiamo un ruolo fondamentale nel proteggere la salute psicofisica del cittadino traumatizzato”

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Dopo molte sollecitazioni da parte di colleghi, che mi chiedono chiarimenti tecnici e professionali riguardo la drammatica situazione che stiamo vivendo, desidero rispondere in qualità di esperto di psicologia dell’emergenza (avendo alle spalle un’esperienza ventennale nel settore).
Noi professionisti abbiamo un ruolo fondamentale nel proteggere la salute psicofisica del cittadino traumatizzato e dell’operatore sanitario emotivamente bloccato in questa catastrofica condizione, pertanto dobbiamo essere capaci di regolare e determinare le nostre offerte di aiuto.
Ricordo a tutti i colleghi, che da 14 anni in ambito emergenziale, la Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del giugno 2006 (Direttiva del 13 giugno 2006: criteri di massima sugli interventi psico-sociali nelle catastrofi. Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 200 del 29 agosto 2006) attraverso l’EPE (Equipe Psicosociale per l’Emergenza) garantisce il sostegno psicologico agli operatori e alle vittime di eventi catastrofici.
L’EPE può essere attivata dalla Regione siciliana (Assessorato Salute e Dipartimento Regionale Protezione Civile) che, su attivazione a sua volta del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, individua, di norma, tra il personale dei servizi dipendenti (Asp provinciali i componenti dell’equipe (EPE).
Il personale selezionato (EPE) adeguatamente formato sui compiti da svolgere in situazioni di catastrofe collettiva ed addestrato tramite specifiche esercitazioni può essere integrato con ulteriori risorse identificate nell’ambito di associazioni di volontariato di psicologi dell’emergenza (iscritte all’Albo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile).
Gli interventi di “assistenza psicologica – ascolto attivo” alle problematiche di panico della popolazione si differenziano dall’intervento prettamente tecnico operativo degli psicologi dell’emergenza, i quali devono fare riferimento alla Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del giugno 2006.
In Sicilia molti colleghi già stanno offrendo il loro contributo di ascolto attivo gratuito in autonomia (Università di Palermo, Università di Messina, Associazioni di volontariato, Associazioni scientifiche e molti altri) in termini di solidarietà sociale e di grande spirito di umanità nei confronti di coloro che attualmente vivono l’angoscia di morte per i propri familiari e per l’impatto traumatico con la pandemia.
Alla luce di quanto suddetto sono dunque necessari interventi coordinati in grado di dare efficacia e qualità, al fine di non generare confusione tra i due piani di intervento, con la conseguente diffusione di informazioni errate e di una comunicazione caotica, che ben poco giova alla professione anche rispetto ad una collaborazione proficua con le Istituzioni.

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                                   Dott.ssa Melita Ricciardi                                                                                                      Psicologo Psicoterapeuta Esperto di Psicologia dell’Emergenza

 

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