Coronavirus – Stretto di Messina, un coro unanime: Stop agli sbarchi in Sicilia
“Il Governo nazionale sembra bravo solo a scrivere decreti e poi non si preoccupa minimamente né della loro applicazione da parte delle proprie strutture né del loro rispetto da parte degli altri. Quanto sta avvenendo in Sicilia e nello Stretto di Messina è incredibile e se non fosse sotto gli occhi di tutti stenteremmo a crederlo!
Da un lato la Protezione Civile nazionale inonda la regione di pezze per spolverare spacciate per mascherine e dall’altro le autorità preposte a far rispettare la legge in Calabria ignorano del tutto il fatto che centinaia di persone stanno apertamente violando il divieto di spostamento, permettendo l’imbarco verso la Sicilia. Tutto questo è inaccettabile! A questo punto il Governo nazionale ci dica se è ancora …. Nazionale!”
Ad affermarlo sono i quattro deputati della Lega all’Ars Antonio Catalfamo, Marianna Caronia, Giovanni Bulla e Orazio Ragusa.
“Pretendiamo con forza, e in questo senso abbiamo anche fatto passi formali, che la Protezione civile nazionale svolga in pieno il proprio lavoro e si occupi di fronteggiare l’emergenza che coinvolge tutto il paese. Il personale medico e della sicurezza in Sicilia non può essere abbandonato a sé stesso né trattato come personale di serie B. Chiediamo quindi informazioni su tempi certi di consegna in Sicilia di materiale adeguato all’emergenza.
Pretendiamo con forza che chi ne ha istituzionalmente il compito faccia quanto necessario per il rispetto della legge e per imporre, con ogni mezzo necessario, il rispetto del blocco di spostamento. Gli uni e gli altri – concludono i quattro parlamentari – se non si attiveranno, saranno responsabili morali prima ancora che formali di conseguenze gravissimi che difficilmente oggi possiamo immaginare”.
“La Sicilia continua a subire arrivi di massa a causa della sindrome da annuncite acuta del Presidente del Consiglio che evidentemente, anche mal consigliato, non considera le conseguenze di una comunicazione che genera confusione e perciò reazioni difficili da gestire” così Gabriella Giammanco, Vicepresidente di Forza Italia in Senato e portavoce azzurra in Sicilia.
“Non si capisce – prosegue – perché il Presidente Conte si ostini ad annunciare la sera da Facebook decreti che non sono ancora esecutivi, che lo diventano solo giorni dopo e che possono provocare, così come è accaduto, esodi di massa. È successo anche sabato sera, per l’ultimo decreto entrato in vigore oggi e che in parte si sovrapponeva all’ordinanza dei ministri Speranza e Lamorgese che invece, già da ieri, impediva spostamenti da una citta’ all’altra se non per motivi di salute o di lavoro. Risultato? La gente e’ scappata di nuovo da Nord a Sud, ieri sera ci sono stati centinaia di sbarchi a Messina e in Sicilia e’ aumentato il rischio che il contagio si propaghi con effetti, purtroppo, prevedibili. La Questura, a causa dell’imperizia del Governo, nel gran caos generato da una comunicazione fantozziana, ha effettuato i controlli sulla base di regole meno restrittive di quelle in vigore oggi e i siciliani sono sempre più a rischio. Bene fa il sindaco di Messina, Cateno De Luca, a tenere il punto per salvaguardare il nostro territorio. Oggi più che mai serve l’intervento dell’esercito a tutela della salute pubblica della nostra Regione. Il Governo adotti misure efficaci a contrastare questo maledetto virus e solo dopo pensi a comunicare, in modo intelligente però” – conclude Giammanco.
“Di fronte al comportamento criminale ed immorale di chi oggi cerca di rientrare in Sicilia rischiano di far esplodere anche qui in modo violento il contagio da Covid19 – dichiara il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – risalta in modo gravissimo l’assenza totale di controlli agli imbarchi a Villa San Giovanni, che dovrebbero e potrebbero essere facilmente impediti da quel lato dello Stretto. Per questo chiedo l’intervento urgentissimo e personale del Presidente Conte e del Ministro Lamorgese perché sia rispettato e sia fatto rispettare a Villa San Giovanni il divieto di spostamento deciso ieri dal Governo nazionale”.