Covid-19, Figuccia (Udc): “Un Piano Marshall da 20 miliardi per la Sicilia”. Siciliani Liberi: “Prendiamo atto che la nostra idea sia stata accolta e rilanciata”
“Sono soddisfatto che dopo il mio accorato appello, il Presidente della Regione abbia evocato a sé le prerogative previste dall’articolo 31 dello Statuto regionale, bloccando l’intero sistema dei trasporti da e per la Regione. Blindata la Sicilia, ora è tempo di trovare soluzioni per le piccole e medie imprese che insistono sul nostro territorio – a dirlo è Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che prosegue – È il momento di pensare ai tanti, troppi siciliani, rimasti senza reddito dall’oggi al domani: operatori del turismo, dell’agroalimentare, dei trasporti, dei viaggi, della ristorazione, dell’intrattenimento, dello sport, del tempo libero. Chiedo al governo regionale di intervenire predisponendo un vero e proprio piano Marshall, una iniezione di denaro dall’Irfis, per l’84 per cento a titolo gratuito, da erogare a tutti gli operatori colpiti dal “fermo biologico”. Un intervento con una dotazione di 20 miliardi che si realizzerebbe in forza dell’art. 41 dello Statuto con il quale la Regione può emettere “prestiti interni”, cioè prestiti rivolti ad operatori come l’Irfis. Un articolo che non è stato mai applicato, non è stato mai messo in discussione e che certamente in piena emergenza, è lo strumento migliore che teste pensanti di un tempo ormai passato, avessero potuto immaginare per il benessere etico, economico e sociale del nostro Popolo. “Emettere prestiti interni”, è facoltà riservata solo agli Stati Sovrani. I 25 miliardi previsti dal decreto “Cura Italia” – voglio sottolinearlo – saranno insufficienti e a noi il compito di evitare di essere fagocitati dal suicidio nazionale attraverso l’adozione e l’introduzione di un sistema monetario regionale complementare a quello delle BCE. Non ci berremo certo il contentino dal Governo di appena 600 euro per un professionista che con partita iva, sostiene l’impianto produttivo del Paese; non lo salverà, anzi ingenera sconcerto nell’opinione pubblica che chi percepisce il reddito di cittadinanza, incassi di più. Aggiungo anche che l’Assemblea regionale può, in condizioni particolari come questa, emanare leggi che disciplinano “credito, assicurazioni e risparmio”. Anche questa è una previsione espressamente normata dal nostro Statuto che in questa occasione, andrebbe rispolverato un po’ da tutti”.
“Prendiamo atto che l’idea da noi lanciata sia stata prontamente accolta e rilanciata dall’On. Figuccia – scrivono in una nota i responsabili di Siciliani Liberi -. Ce ne compiacciamo, perché ciò dimostra che Siciliani Liberi è uno dei pochi soggetti politici ancora in grado, in una Sicilia stantia, di pensare, pensare soprattutto soluzioni innovative in un periodo drammatico come quello attuale. Però anche noi riconosciamo i nostri limiti in un ambito così tecnico come quello finanziario. Sarebbe auspicabile, oltre che riconoscere la giusta paternità delle idee, che tutte le forze di buona volontà, e il Presidente in testa, affidino il progetto solo a chi lo sappia portare in porto. E certamente oggi in Sicilia solo il Prof. Costa potrebbe, su incarico della Regione, mettere insieme un team tecnico, scientifico e legale per poter dotare la Sicilia di uno strumento finanziario di sopravvivenza e rilancio, che possa iniettare alla Sicilia la liquidità necessaria a sopportare e superare la crisi gravissima che ci attende. Noi, pur avendo il merito di aver lanciato la prima bozza, non vogliamo certo strumentalizzarla. Ma neanche nessun altro deve farlo. Uniamoci tutti per il bene della nostra Terra. Non lasciamo indietro nessuno ma diamo a tutti di che sopravvivere in una congiuntura durissima, quasi da guerra”.