Rifiuti. Nel porta a porta superato il 65%. Al Garante privacy il piano per la videosorveglianza

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Il cambiamento dei calendari di raccolta differenziata nelle aree servite dal sistema “porta a porta” e la campagna di informazione svolta dalla RAP in collaborazione con il Comune e la Sispi a dicembre sembrano aver funzionato. I dati che arrivano dalle quattro zone della città con la raccolta differenziata in base ai giorni della settimana, confermano infatti un sostanzioso aumento nel mese di gennaio rispetto al 2019. Gli aumenti medi si attestano infatti intorno all’8% in ciascuna delle quattro aree, pari a circa 630 tonnellate di rifiuti differenziati
raccolti in più nel mese rispetto alla media dei mesi del 2019.

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“Resta ancora molto, troppo alto – afferma il Presidente della Ra Giuseppe Norata – il fenomeno della migrazione dei rifiuti: la brutta abitudine di portare rifiuti prodotti nelle aree del Porta a porta al di fuori di queste, abbandonandoli in strada o nei cassonetti indifferenziati. Anche se in diminuzione rispetto al passato, questo fenomeno resta comunque a livelli alti. Altrettanto grave, tanto da contribuire ormai per quasi un quinto della produzione giornaliera di rifiuti in città, è l’abbandono da parte di residenti in altri comuni che lavorano a Palermo e che la mattina lasciano i propri rifiuti lungo le vie di accesso, sia dal lato di Isola delle Femmine, sia da quello di Ficarazzi-Villabate sia da Monreale. Stimiamo che ogni giorno siano quasi 200 le tonnellate di rifiuti che in questo modo illegale entrano nel nostro territorio, contribuendo non poco ad aggravare il lavoro e i conti dell’azienda”.

Per il Sindaco “se da un lato i dati dalle aree del porta a porta fanno ben sperare, con una media che si attesta al di sopra del fatidico 65%, non si può negare che continuano da parte di una parte dei cittadini comportamenti poco virtuosi, per non dire illegali ed incivili come quelli di chi proviene da fuori città e smaltisce i propri rifiuti lungo le strade di Palermo o come quelli dei palermitani che pur potendo sfruttare l’opportunità del porta a porta preferiscono buttare tutto nei cassonetti lontano da casa. Tutto questo, accanto all’evidente organizzazione criminale che gestisce il trasporto e l’abbandono di ingombranti in città – come da me denunciato anche in Commissione Antimafia – determina una situazione di criticità evidente sotto il profilo del decoro e dell’igiene. Un motivo in più per avermi fatto chiedere agli uffici competenti e alla Polizia Municipale di predisporre un piano di videosorveglianza  fissa e mobile che ci permetta di monitorare le oltre 130 discariche censite in città; un piano che sarà nelle prossime settimane trasmesso per conoscenza anche all’Autorità Garante della Privacy. Se c’è infatti un paradosso in questa vicenda è che nel denunciare chi commette quello che è con tutta evidenza un reato, bisogna farlo senza violarne la privacy, anche per evitare che eventuali sanzioni siano impugnabili davanti alla Giustizia amministrativa”.

Una prima sperimentazione della videosorveglianza partirà, grazie alla collaborazione fra RAP e Polizia Municipale,  fra marzo e aprile con 20 telecamere fisse e mobili, per essere seguita da un piano da circa 1 milione di euro (di fondi extracomunali) che permetterà il monitoraggio di tutte le discariche anche in sinergia con la SISPI.
“A questo intervento che vede mobilitati diversi uffici ed aziende dell’Amministrazione, si affiancherà anche – spiegano gli Assessori Catania e Giambrone – una nuova campagna di informazione e sensibilizzazione sull’utilizzo dei CCR e sulla corretta differenziazione ed in parallelo una intensificazione dei controlli in borghese anche notturni per colpire chi non ha rispetto per la nostra città”.

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