Piano dimensionamento scuole siciliane. Sindacati esprimono parere negativo: “Non assicurerà stabilità al nostro sistema scolastico”

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Francesca Bellia CISL Scuola Sicilia

 

“Non condividiamo le proposte sul dimensionamento delle scuole siciliane, che peraltro abbiamo appreso a mezzo stampa,  rese note ieri dall’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Roberto Lagalla. Durante il tavolo tecnico regionale avevamo sollevato le motivazioni per le quali avevamo chiesto di non procedere al dimensionamento della rete scolastica per quest’anno, delle quali la Regione non ha tenuto conto. Il piano proposto non rispetta, in qualche caso il criterio di territorialità e la modalità di istituzione dei cosiddetti omnicompresivi. E’ un piano che non assicurerà stabilità al nostro sistema scolastico”. Ad esprimere cosi un giudizio negativo sul piano di dimensionamento scolastico, proposto dall’assessorato all’Istruzione e alla Formazione professionale al Ministero dell’Istruzione, sono i tre sindacati della scuola siciliana, per voce dei segretari generali Flc Cgil, Adriano Rizza, Cisl Scuola Francesca Bellia e Uil Scuola Claudio Parasporo. “L’assessore Lagalla – spiegano – non ha motivato nelle sue proposte i criteri secondo i quali è stato deciso il dimensionamento di una scuola piuttosto che un’altra a parità di condizione, ad esempio a Leonforte in provincia di Enna, una scuola viene dimensionata , mentre un’altra sottodimensionata, no. Ci chiediamo allora quali criteri hanno guidato questa scelta”. Altro punto, fondamentale messo in evidenza dai sindacati è la territorialità. “la norma prevede il criterio della territorialità, e invece nella proposta dell’assessorato ci sono scuole ricadenti in territori diversi. Per non parlare poi di accorpamenti per noi irricevibili come quello scelto per Troina, dove è previsto un omnicomprensivo composto da una direzione didattica e un istituto superiore, saltando il segmento dell’istruzione secondaria di primo grado la cosiddetta media. Si passa quindi dalla scuola dell’infanzia e primaria a quella superiore. Quale sarebbe il modello pedagogico didattico e di continuità rispettato e a cui si dovrebbe far riferimento? vorremmo che fosse chiarito”. Infine, precisano i sindacati si tratta di un piano che a differenza di quanto affermato dall’assessore Lagalla, non è stato approvato dalla conferenza tecnica regionale, motivo per il quale Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, avevano chiesto con una nota alla Regione di mantenere, condivisa anche dalla conferenza regionale in tutte le sue componenti, per il prossimo anno scolastico 2020/2021, l’attuale assetto delle scuole siciliane e di avviare un confronto al fine di trovare le soluzioni alle criticità ”per costruire in sinergia, un percorso costruttivo nell’interesse di tutta la comunità scolastica siciliana”.

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