Scala dei Turchi, dopo il vertice con Musumeci arriva l’ordinanza del sindaco di Realmonte: chiusura per tre mesi
Cala il sipario sulla Scala dei Turchi che rimarrà chiusa per tre mesi a causa del pericolo crolli. Lo ha stabilito il sindaco di Realmonte Calogero Zicari che ha firmato un’ordinanza per vietare l’accesso nella suggestiva scalinata di marna per “tutelare l’incolumità pubblica”. Questa decisione è stata presa all’indomani del vertice con il presidente della Regione Nello Musumeci che ha presieduto a Palermo la riunione tecnica sulle condizioni del sito agrigentino, tenutasi a Palazzo Orleans evidenziando come «la Scala dei Turchi di Realmonte sia un bene ambientale, anzi un monumento naturale da preservare e noi abbiamo il dovere di contrastare rapidamente, e con ogni mezzo, il processo di erosione in corso».
Un vertice voluto dallo stesso governatore, che ha riunito attorno ad un tavolo il sindaco Calogero Zicari, accompagnato dal capoufficio tecnico, ed il presidente dell’associazione ambientalista “Mareamico” Claudio Lombardo. Per la Regione erano presenti l’assessore all’Ambiente Toto Cordaro, col dirigente generale del dipartimento Beppe Battaglia, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, il direttore dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce e il capo del Genio civile di Agrigento Salvatore La Mendola.
Tema dell’incontro sono state le condizioni in cui versa la bianca scogliera sita nel Comune agrigentino di Realmonte, soggetta a un progressivo fenomeno di erosione che, nei mesi scorsi, si è manifestato con eventi franosi riportati con ampio risalto dalla stampa nazionale. La natura geologica del sito di marna bianca lo rende particolarmente fragile rispetto agli agenti atmosferici e inadatto a una fruizione incontrollata. La pioggia e la salsedine esercitano un’azione costante che mina l’integrità dei gradoni alla base del promontorio. A questo si aggiunge il tema giuridico che nasce dal fatto che l’area sembrerebbe essere di proprietà privata, condizione che complicherebbe le possibilità di intervenire tempestivamente a tutela del sito.
«Ho richiesto di avere in tempi brevissimi – ha dichiarato al termine dell’incontro il governatore della Sicilia – una relazione sul sito da parte del Comune, del Genio civile e della Soprintendenza ai Beni culturali, per verificare quali possibili interventi andrebbe effettuati per mettere quanto più possibile in sicurezza questo meraviglioso monumento della natura che va deteriorandosi non solo per cause naturali, ma anche per il lungo e incontrollato contatto con l’uomo, specie nei mesi estivi. Gli eventuali interventi di salvaguardia, a carico della Regione, restano ovviamente subordinati alla natura giuridica della proprietà del sito. In questo senso attiverò anche il nostro Ufficio legale per chiarire finalmente ogni dubbio. Resta, invece, di competenza del sindaco l’adozione di eventuali misure finalizzate alla tutela della incolumità delle persone che dovessero avvicinarsi alla roccia. Solo successivamente si porrà il tema della gestione della Scala dei Turchi, ma la Regione su questo fronte non intende avere un ruolo. Si troverà, ne sono certo, la strada migliore».
Mareamico, in una nota, ringrazia il Presidente della Regione Musumeci per la sensibilità istituzionale mostrata nell’aver raccolto il nostro grido di allarme sulla grave situazione della Scala dei Turchi, convocando immediatamente una riunione, a palazzo d’Orleans. Il Presidente ha capito benissimo quali erano i problemi della Scala dei Turchi: i mancati controlli dell’enorme flusso di visitatori, i rischi connessi alla pericolosità oggettiva del sito, le frequenti frane e la vicenda legata alla proprietà della scogliera. La Regione – continua Mareamico – ha il dovere di proteggere questa bellezza paesaggistica e l’unico percorso per tutelarla dovrebbe essere quello di espropriare il bene. Avendo acquisito la titolarità della scogliera si potrà proseguire con ulteriori interventi di salvaguardia e messa in sicurezza nel settore ovest, che crea le maggiori preoccupazioni. Sarebbe necessario anche che la famosa scogliera possa essere iscritta tra i monumenti naturali e, come auspicano tutti, inserita tra i siti patrimonio dell’UNESCO”.
“In questi ultimi anni, mentre centinaia di migliaia di persone la visitavano in maniera incontrollata correndo grossi rischi, nulla si è fatto per regolamentare tali flussi e l’amministrazione comunale si è distinta per incapacità decisionale, anche perché un piccolo comune non ha la potenzialità economica per garantire un futuro dignitoso, per un sito di tale importanza. L’egoismo e l’istinto di possesso – concludono gli ambientalisti – non devono prevalere sulla sopravvivenza di un gioiello paesaggistico come la Scala dei Turchi, che tutto il mondo ci invidia”.