Caro navi, la protesta degli autotrasportatori e il blocco dei Tir. Confartigianato in campo per tutelare le imprese

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Giuseppe Pezzati

Confartigianato Trasporti Sicilia vola a Roma al tavolo nazionale convocato dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli, per tutelare le imprese che rischiano di essere messe in ginocchio dal caro navi. Il rincaro dei biglietti dei traghetti infatti mette a rischio i trasporti in Sicilia e i Tir minacciano di fermarsi. Da gennaio 2020 sul comparto si è infatti abbattuta una stangata che corrisponde a un aumento di circa il 25% sul costo del trasporto via mare. Tutto nasce dalle nuove regole Imo (International maritime organization) per ridurre l’inquinamento marittimo. Per adeguarsi a questa richiesta, i vettori marittimi hanno alcune alternative tecniche, che comportano investimenti ingenti. E dunque hanno annunciato un aumento tra il 20 e il 30% sul prezzo dei trasporti da e per Italia, Sicilia, Sardegna e Malta.

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A rappresentare oggi a Roma l’Isola, il presidente regionale Confartigianato Trasporti, Giuseppe Pezzati, che ha partecipato alla riunione con le sigle più rappresentative dei sindacati nazionali, insieme al segretario della categoria Trasporti nazionale, Sergio Lo Monte.

“La posizione di Confartigianato è stata molto chiara – spiega Pezzati – . Un aumento del 25% è improponibile. Questa percentuale va sicuramente rivista e occorre riflettere su come ripartire questi maggiori costi, dal più forte al più debole, non penalizzando così esclusivamente gli autotrasportatori. C’è stata un’apertura da parte del ministro De Micheli, che ha condiviso la necessità di dividere i costi in maniera più equa. Dobbiamo tenere conto che è impensabile che le imprese recuperino queste alte percentuali attraverso i committenti. La prossima settimana incontreremo nuovamente il ministro per capire quali soluzioni verranno adottate”.

E Pezzati sposta poi l’attenzione sull’importanza del trasporto ecosostenibile. “Abbiamo lavorato tanto – aggiunge il presidente – affinché venisse snellito il traffico sulle autostrade, riducendo il traffico dei mezzi pesanti. Con il caro navi si corre il rischio di un nuovo sovraffollamento delle strade da parte dei Tir”.

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