Corrao (M5S): “La stessa Regione siciliana che ha chiesto e ottenuto di ripianare il suo disavanzo in 10 anni, sta per aumentare di circa 210 euro le buste paga dei 1.630 dirigenti regionali”

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“La stessa regione siciliana che ha chiesto e ottenuto di ripianare il suo disavanzo in 10 anni allo Stato italiano, sta per aumentare di circa 210 euro le buste paga dei 1.630 (mille-seicento-trenta) dirigenti regionali”. Ad evidenziarlo è il parlamentare europeo del M5S Ignazio Corrao.

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“In pratica – continua Corrao –  dopo aver elargito circa 48 milioni di euro fra premi di rendimento, straordinari e progressioni di carriera per i dipendenti regionali con profili inferiori, la regione siciliana governata dal centrodestra di Nello Musumeci mette sul piatto altri 8,8 milioni di euro per i dirigenti”.

“I 1630 dirigenti della Regione con il tasso di disoccupazione più alto d’Italia e la vivibilità peggiore, guadagnano in media 80.000€ l’anno. Nessuno sa come costoro si chiamano e da quanto tempo vengono premiati (andate a vedere come si danno i “premi-obiettivo”) per il loro eccellente servizio per la “res publica”, servizio rigorosamente pagato dai contribuenti siciliani che fanno enorme fatica a raccattare anche 1/10 del compenso dei loro personale dirigente”.

“Ma vi rendete conto? Vi immaginate un dirigente di una società privata fallita che produce solo debiti che prende premi e mantiene per 30 anni un super stipendio”?

“Qui siamo alla follia – tuona Corrao –  e quando tocchi il tasto del potere della burocrazia tocchi un tasto delicato e rischi sempre di farti male. Certo, perché la burocrazia sopravvive a qualsiasi elezione, garantisce il sistema e detiene quindi il potere vero. Eppure sfugge a qualsiasi controllo popolare e a qualsiasi giudizio. Le ondate di indignazione per i privilegi dei parlamentari (pensate in Sicilia sono”solo” 70) esistono e sono legittime. Quelle bei confronti della burocrazia no. Nessuno conosce i loro nomi, i loro compensi, i loro danni e da quando tempo sono lì a farli questi danni. Non esiste la rabbia popolare contro la burocrazia. Lungi da me difendere una classe politica scandalosa che deve essere abbattuta e contro cui mi batto da anni. Ma quando si parla di burocrazia la cosa è molto peggiore e con numeri molto più ampi”.

“Mi sentite parlare spesso di “essere politicamente scorretti” come m5s, e rompere gli schemi. Questo è proprio uno di quei temi li. Rompiamo questa sottomissione del popolo italiano alla burocrazia, facciamo in modo che quando si vincono le elezioni nei Comuni chi vince, attraverso uno spoils system totale, possa scegliersi i dirigenti e i ruoli apicali e quindi governare in piena responsabilità ma con i mezzi per farlo. Facciamolo anche nelle Regioni e nello Stato, dove c’è sempre un pilota automatico invisibile che manda avanti le cose nella stessa direzione”.
“Facciamo che se non produci risultati vai a casa esattamente come succede nel settore privato, facciamo che entrare nella P.A. non sia un “win for life” e soprattutto se sei un dirigente, e hai quindi un alto compenso, devi avere anche una vera alta responsabilità e non sei intoccabile per una vita, ma vieni pagato e/o confermato in base ai risultati reali valutabili dai cittadini attraverso gli strumenti democratici.
Questo è uno dei temi su cui voglio lavorare da componente di questo gruppo organizzativo nazionale del m5s, battaglie scomode dove ti fai nemici importanti che ovviamente si difendono cercando di colpirti e delegittimarti. Battaglie che però sono giuste, sono dalla parte dei cittadini e servono a ridurre le ingiustizie clamorose che troppi sono costretti a subire nel nostro Paese”.

“Io inizierei da queste riforme – conclude Corrao – che sono state promesse dal governo regionale, entro 90 giorni, per ottenere la dilazione in 10 anni del disavanzo, che ricordiamo è anche figlio di una serie infinita di stipendifici inutili regionali. Che dite, al posto di farle pagare a chi ha già dato tanto e non ha ottenuto niente in cambio perché non facciamo che paga chi ha avuto tanto e non ha dato nulla alla collettività”?

 

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