Lascari, sabato la presentazione del libro “La Sicilia tra Storie e Miti” di Teresa Triscari

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Si intitola “La Sicilia tra Storie e Miti. La grande koinè mediterranea”, il libro di Teresa Triscari che verrà presentato a Lascari, sabato 14 dicembre alle ore 17,00 nello Spazio Polifunzionale di via Leonardo Da Vinci, 21.

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Nel corso dell’evento interverranno: Salvatore Ilardo – Coordinatore del MuVi Lascari, Giuseppe Abbate – Sindaco del Comune di Lascari, Maria Elena Amoroso – Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Lascari, Mario Giambalvo – Insegnante di lettere all’I.I.S. Mandralisca, Teresa Triscari autrice del libro, Lucrezia Anselmo – Insegnate di filosofia che modererà l’incontro e Salvatore Ilardo a cui sono affidate le letture del testo.

L’iniziativa rientra nella programmazione del progetto “#Insiemeperpassione” – Arte Bellezza Cultura – promosso dall’Associazione “Il Girasole” Arci e patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Culturali del *Comune di Lascari.
Una grande veicolazione di linguaggi, di pensiero, di stili, di strategie politiche e commerciali, è quella che si profila nel saggio di Teresa Triscari, “La Sicilia tra Storie e Miti”, Torri del Vento Edizioni.
Il libro si articola in due parti: la prima, dal titolo “La Sicilia, Terra di approdi”, ci porta in una Sicilia che è luogo di conquista da parte di vari popoli (Greci, Arabi, Normanni, Svevi, Aragonesi, Catalani, ecc). La seconda, dal titolo “La Sicilia, Terra di approdo di artisti”, ci presenta la Sicilia come meta di pensiero, come luogo eletto da grandi artisti a loro domicilio non solo ideale ma anche reale, come patria ambita e ricercata, come spazio dell´anima, come approdo di grandi e felici migrazioni culturali. Artisti che vengono da terre lontane come Wagner, come Antonietta Raphael, come Ernest Zmetak e tanti altri; artisti che cercano nella nostra Terra i colori dell’arcobaleno o la musicalità della risacca del mare, che proprio qua, tra spighe e pianori (ci riferiamo al soggiorno di Wagner a Ramacca) riescono a comporre inni intramontabili.
Ne consegue una grande e rara sinfonia di linguaggi, un binomio di pensiero che va oltre ogni limite temporale e reale.
Uno spazio tutto particolare è dedicato a Cefalù, piccola, grande ecumene, che, segnatamente nel periodo ruggeriano, vide popoli diversi per lingua, cultura e religione (Greci, Ebrei, Arabi, Normanni, Svevi) vivere e convivere in rara armonia di pensiero e di crescita sociale e culturale, parlando, ognuno, la lingua degli altri e dando vita ad un fenomeno di polglottismo avant la lettre.
Il principio di “Europa delle lingue, Europa delle Culture” sancito dal Convegno di Barcellona del 1995, nel Medioevo siciliano era una realtà, non era un mito.
E se ancora oggi, spesso, il concetto di Medioevo è associato ad un´idea di povertà, oscurantismo e ignoranza, per contro la Sicilia è stata vessillifera di messaggi significativi e molto attuali.
E Palermo, città allora fiorente e popolosa, con un numero di abitanti maggiore della stessa Roma papalina, è ancora oggi muta e assorta testimone di un mondo che oggi, più che mai, ricerca la grande koinè del Mediterraneo.

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