UniCredit. Raffa (FABI): “Piano industriale che prevede non solo lacrime e sangue per il personale, ma la volontà di non fare più Banca”

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“Un piano da delirio quello presentato oggi dal Signor Jean Pierre Mustier che prevede 8.000 nuovi tagli di Personale e la chiusura di altre 500 filiali. Bene hanno fatto i sindacati con in testa il Leader della più rappresentativa sigla dei bancari Lando Maria Sileoni che subito ha sparato a zero sui nuovi obiettivi fantasticati da Mustier”. A dichiararlo è il  Coordinatore  regionale  in Sicilia della FABI, Carmelo Raffa.
Il Segretario Generale della Fabi, Lando Maria Sileoni ha così risposto: “Jean Pierre Mustier farà come Lakshmi Mittal per la ex Ilva di Taranto: chiederà uno scudo penale per Unicredit? Nel nuovo piano non è prevista alcuna assunzione e Unicredit è una banca nella quale le lavoratrici e i lavoratori hanno già fatto molti sacrifici: gli 8.000 esuberi inseriti nel nuovo piano industriale si andrebbero ad aggiungere ai 26.650 posti di lavoro tagliati a partire dal 2007. Stesso discorso per gli sportelli: ne sono stati chiusi 1.381 e Mustier ne vorrebbe chiudere altri 500, recidendo ancora di più il rapporto con la clientela e il legame col territorio.  Non c’è da sorprendersi per gli 8.000 esuberi, adesso proveranno addirittura a dire che sono 2.000 in meno rispetto a quei 10.000 che la stessa banca ha fatto filtrare a fine luglio. Ma il giochetto è banale e si smascherano da soli. Il piano industriale così com’è non può nemmeno essere preso in considerazione.
Mustier non ha realizzato un progetto che guarda alla crescita, allo sviluppo e al futuro, ma ha creato le condizioni per tagliare i costi così da aumentare gli utili che non riesce a produrre industrialmente, che in quattro anni saranno di 17 miliardi, e distribuire dividendi per 8 miliardi. La banca è destinata a galleggiare col rischio di essere mangiata al primo passaggio di squalo. Sono pronto a confrontarmi pubblicamente, anche in uno studio televisivo, con Mustier e chiedo alla politica di intervenire nell’interesse del Paese”.
“Dalla Sicilia che già ha subito tagli su tagli di sportelli bancari e il pesante ridimensionamento del personale  – conclude Raffa – non staremo ad osservare e quando chiamati alla protesta da parte di Lando Maria Sileoni faremo sentire la nostra voce anche sotto  l’Eliseo e indossando gilet azzurri”.

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