Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: le iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica
La violenza di genere, il femminicidio e il “Codice rosso” saranno al centro dell’incontro di studi promosso dalla deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci, che si svolgerà a Palermo, oggi alle ore 15, nella Sala “Mattarella” dell’Ars, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. L’incontro, che rientra in un programma di eventi tematici organizzati dall’assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche sociali, vedrà la presenza di diversi relatori: Stefania Ascari (deputato M5S alla Camera), Valentina Zafarana (deputata regionale M5S Ars e prima firmataria del ddl sulle norme di contrasto alla violenza di genere), Anna Maria Picozzi (procuratore del Tribunale di Palermo), Rosaria Maida (dirigente reati sessuali Squadra Mobile Palermo), Monica Genovese (legale specializzato difesa vittime di violenza e abuso), Maria Luisa Benincasa (psicoterapeuta responsabile del Centro Armonia), Margherita Ferro (consigliere regionale delle pari opportunità Sicilia). A porgere i saluti istituzionali saranno Roberta Schillaci e Antonio Scavone (assessore regionale della famiglia). Interverrà anche Cristina Lo Re, autrice del libro autobiografico “Da qui e oltre”.
“Sono ben sette milioni – commenta Schillaci – le donne che subiscono qualche forma di abuso, da violenze domestiche a insulti verbali, stalking, fino ad arrivare al caso estremo del femminicidio. Ogni 72 ore una donna viene uccisa e si tratta di una vera emergenza sociale. Il fenomeno ha radici di tipo culturale e occorre trattarlo con un approccio di tipo sistemico e strutturale: da una parte con la prevenzione, capace di contenere il fenomeno, dall’altra il potenziamento di tutti gli strumenti in campo per dare sostegno alle organizzazioni preposte, dislocate su tutto il territorio. I luoghi del sapere devono essere coinvolti, così da formare, informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, a partire dalle scuole. Ecco perché abbiamo coinvolto diversi istituti per accostarsi al tema e avere strumenti di conoscenza e di difesa”.
Oggi, a Palermo, dal capolinea della linea bus 101, in piazza Giulio Cesare (Stazione centrale) – in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne – l’Inner Wheel Palermo Centro si farà promotrice di una campagna dinamica di sensibilizzazione, con il patrocinio gratuito da parte del Comune di Palermo.
All’interno di un bus Amat della linea 101 viaggeranno insieme ad alcune socie del club, un medico del pronto soccorso che attiva il “codice rosa”, un rappresentante del centro antiviolenza “Le Onde” e agenti della Polizia di Stato. Agli utenti del bus sarà distribuito materiale informativo e numeri da contattare in caso di violenza sia all’interno che fuori le mura de domestiche.
“Ci tenevamo molto a partecipare all’iniziativa al fianco del Comune e dell’Inner Wheel Palermo Centro – afferma Michele Cimino, amministratore unico di Amat spa, l’azienda di trasporto pubblico -. Oggi più che mai c’è la necessità di sensibilizzare la comunità in difesa dei diritti delle donne”. “Ho condiviso questo progetto che ho sottoposto all’amministratore di Amat – dice Paolo Caracausi, presidente della terza commissione consiliare – E’ necessario lavorare tutti uniti affinché non ci siano più casi di violenza sulle donne”.
“La violenza sulle donne è una delle più diffuse, spesso sottovalutate, violazioni dei diritti umani. Nega il diritto all’uguaglianza, alla sicurezza, alla dignità, all’autostima. Anche alla vita e in fin dei conti alla cittadinanza. Riguarda tutti gli strati sociali. E si verifica con più frequenza nel luogo che dovrebbe garantire la massima protezione e gli affetti delle donne: la famiglia». Così la Cisl Sicilia in una nota del vertice regionale, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un’occasione di riflessione che riporta in primo piano, con le parole del segretario generale Sebastiano Cappuccio, “la necessità e l’urgenza di una politica sul tema, per così dire multitasking”. Con investimenti nella formazione e che aiutino la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Con misure in grado di attrarre investimenti esterni, di sviluppare l’economia circolare, che consolidino il welfare sociale. Con provvedimenti contro ogni forma di prevaricazione sul lavoro e che recepiscano la convenzione e la raccomandazione dell’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro. Ma altrettanto centrale, rimarca il segretario, è «il ruolo della contrattazione aziendale e territoriale. Se non altro perché la contrattazione può dare un contributo significativo alla lotta contro molestie, ricatti e persecuzioni nei luoghi di lavoro».
La ricorrenza del 25 novembre trova la Sicilia, secondo Rosanna Laplaca, componente della segreteria, con «un triste primato sul versante più oscuro della questione: i femminicidi». Sono sette su dieci nella regione, solo tra marzo e giugno di quest’anno, le donne che sono state ammazzate. Così per far fronte a questo dramma che spesso si trasforma in tragedia, serve, secondo la Cisl, «una strategia politica condivisa tra governo regionale e parti sociali nel solco del piano strategico nazionale 2017-2020 e del relativo piano operativo. E serve accelerare con un’azione spedita». Alla Regione, incalza Laplaca, chiediamo di istituire «reti territoriali tra istituzioni e attori sociali per un’azione sinergica di contrasto e prevenzione di ogni forma di violenza, e per la promozione della cultura del rispetto e della dignità della persona». Un traguardo che non pare proprio essere stato tagliato. Nell’Isola, «delle 52 strutture di accoglienza a indirizzo segreto previste, ne sono funzionanti solo 25 sebbene per tutte siano già stati pubblicati i bandi. E solo 21 centri anti-violenza sono attivi». «La Regione – aggiunge Laplaca – di recente ha finanziato l’attivazione di 31 sportelli di ascolto. Ma sono ancora in fase di realizzazione». Inoltre, «occorre che il ministero eroghi in tempi celeri le risorse previste per il 2019». Soprattutto, che sia adeguatamente finanziato il sostegno economico in emergenza per le donne vittime di violenza. «Queste povere donne – sostiene la sindacalista – devono essere concretamente aiutate nel loro reinserimento socio-lavorativo». Il Reddito di libertà recentemente istituito dalla Regione pensiamo possa giocare un ruolo positivo così come il sistema delle borse lavoro. Ma entrambi gli strumenti, puntualizza, dispongono di dotazioni finanziarie assai esigue. Appena 200 mila euro per il Reddito di libertà. «Combattere davvero, non solo a parole, la piaga della violenza, significa invece incrementare, già con la prossima legge di bilancio, i fondi per questi strumenti». E significa, continua Laplaca, organizzare una politica di sostegno dell’occupazione femminile. Perché in Sicilia gli occupati in tutto sono un po’ meno di 1,4 milioni. Ma «solo un terzo sono donne». E l’Isola, sottolinea Cappuccio, resta tra le regioni più in ritardo sul fronte della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
«Lavoriamo per contrastare sempre e comunque la violenza sulle donne. Su tutte le donne: di ogni età, di ogni nazionalità, di ogni estrazione sociale», le parole di Valentina Campanella, presidente dell’Anolf Sicilia, l’Associazione nazionale oltre le frontiere, del sindacato.
Ma la violenza sulle donne, sostengono alla Cisl, è soprattutto un fatto di cultura e di costumi maschili. E gira gira, torna sempre sul terreno del lavoro. Sul primo punto, «anche in Sicilia – riprende Laplaca – va dato corpo in tempi brevi al piano nazionale contro la violenza». Tra l’altro con l’istituzione di centri di ascolto dedicati, per uomini che maltrattano le donne. «Li pensiamo – spiega la sindacalista – in capo alle Asp così come avviene per le tossicodipendenze. O aperti presso associazioni impegnate e accreditate». Riguardo al lavoro, «resta uno dei nodi di fondo», afferma l’esponente Cisl. Perché «a garantire la vera libertà può essere solo l’emancipazione che il lavoro assicura». E un’isola che si piazza al 276esimo posto su 277 regioni europee per occupazione femminile, può essere solo fonte di inquietudini e apprensione. Ecco perché, sostengono alla Cisl, «serve un piano straordinario per l’occupazione femminile che veda coinvolti i governi regionale e nazionale. E assieme a loro, la rete delle forze economiche e sociali».
Intanto, proseguono, avendo sempre ben presente l’importanza di un intervento che dal semplice ascolto passi ai fatti, gli incontri e le iniziative che “Amorù. Rete territoriale antiviolenza” ha messo in cantiere per raccontare di un percorso di sinergie nell’ambito del progetto, promosso dall’Organizzazione Umanitaria “LIFE and LIFE” con il sostegno di Fondazione con il SUD. Una serie di eventi, promossi in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne”.
Oggi, alle 10, ci si ritroverà nel Teatro della Casa Circondariale “Antonio Lo Russo Pagliarelli” per il seminario – promosso dall’associazione “Un nuovo Giorno” e dal Centro di Accoglienza Padre Nostro – dal titolo “Spunti di Cambia-Menti”, rivolto proprio alla popolazione detenuta. L’iniziativa, giunta quest’anno alla terza edizione, sarà condotta dalla psicologa dell’ Asp, Claudia Bongiorno, e si svolgerà con la messa in scena di alcuni monologhi recitati dall’attrice Arianna Scuteri e di alcuni canti interpretati da Eliana Campanella, accompagnata musicalmente da Franco La Iuppa, che suggeriranno spunti di riflessione per il dibattito con la popolazione detenuta e i professionisti, psicologi ed educatori.
Interverranno il giornalista, Ismaele La Vardera, la vice presidente della LIFE and LIFE e responsabile della Rete Antiviolenza Amorù, Valentina Cicirello, la responsabile della struttura per donne e bambini vittime di abusi e maltrattamenti “Casa Al Bayt”, Maria Grazia Amato, e le psicoterapeute del Centro di Accoglienza Padre Nostro, Valeria Mandalà, Roberta Taverna e Silvia Conti. Concluderà la giornata Pamela Villoresi, direttore del Teatro Biondo di Palermo.
Alle ore 10.30 dinanzi il Palazzo di Città partirà il corteo con il sindaco di Campofelice di Roccella Michela Taverella per dire basta alla violenza conto le donne. L’iniziativa si concluderà con un momento di confronto e lettura che vedrà protagonisti gli studenti di terza media dell’Istituto Comprensivo “G.B Cinà” e del Liceo Scientifico “Jacopo del Duca”.