Orlando tra le “sardine” scatena le critiche dell’opposizione: pensi ad amministrare bene Palermo
“E’ l’ennesima trovata del sindaco per distrarre la cittadinanza. Questa volta sono le sardine che giocano a suo favore ed egli ne approfitta aderendo, non a nome personale, ma dell’amministrazione comunale appioppando la bandierina sul movimento spontaneo che si riunirà in città”. Lo dice il consigliere comunale e commissario di Forza Italia, Andrea Mineo che aggiunge: “Nel momento in cui l’amministrazione Orlando subisce notevoli scossoni, che sono evidenti sia sulla stampa che in aula, anziché pensare a ricompattare la maggioranza per rilanciare l’azione amministrativa, anziché pensare agli innumerevoli problemi della nostra città fra i quali l’assestamento di bilancio, le società partecipate che non funzionano, il personale insufficiente, che ha paralizzato gli uffici alle attività produttive e dell’edilizia, che non rilascia neanche una concessione, le strade, dal centro alle periferie, ridotte a colabrodo da fare invidia a Roma. In una città totalmente ferma a causa di una amministrazione in totale stallo, Ci si inventa l’ennesima arma di distrazione di massa lanciando l’amo alle sardine, aderendo come amministrazione e non a titolo personale al movimento spontaneo con lo scopo di distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali della città. Palermo – prosegue Mineo – è la città che ha vissuto con 21 dominazioni diverse nella quale c’è un percorso Unesco Arabo-Normanno e credo sia la città dell’integrazione per eccellenza. Sarebbe opportuno – conclude l’esponente di Forza Italia – che il movimento delle sardine rifiuti la colorazione politica che Orlando vuole dargli e che lo stesso ritorni a fare il sindaco per risolvere i problemi della città”.
Orlando gioca a fare il tonno tra le sardine, mentre la città affoga tra rifiuti e strade al buio ridotte a colabrodo. I negozi chiudono e la disoccupazione dilaga – tuona Vincenzo Figuccia parlamentare regionale dell’Udc -. Invece di fare demagogia si metta a lavoro in una Palermo costretta in ginocchio”.