Agricoltura, Musumeci: “Da due anni avviato nuovo corso”. Critiche da Coldiretti

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Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e l'assessore regionale all'Agricoltura Edy Bandiera

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, insieme all’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera e al dirigente generale del dipartimento Dario Cartabellotta, ha ricevuto a Palazzo Orleans una delegazione della Coldiretti, guidata dai presidenti nazionale e regionale Ettore Prandini e Francesco Ferreri. I rappresentanti dell’organizzazione di categoria hanno evidenziato al governatore alcune delle problematiche che affliggono il settore agricolo nell’Isola. Il presidente Musumeci ha illustrato le attività svolte dal governo in questi due primi anni di mandato.
«Ci vorranno almeno tre lustri – ha detto loro – per rendere la nostra agricoltura competitiva al pari delle altre Regioni Italiane. L’importante era avviare un nuovo corso e lo abbiamo già fatto. Auspico un clima di serenità nel confronto con la Coldiretti, così come c’è con tutte le altre organizzazioni di categoria».

“Non possiamo accettare – tuonano i rappresentanti della Coldiretti – che un Governatore dica che per allineare la Sicilia alle altre Regioni debbano passare più di 10 anni. Non possiamo accettare che si addossi la colpa delle inefficienze alla mancanza di personale qualificato. O che la colpa sia del Governo nazionale o di quello precedente e dell’Unione europea”.

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Lo afferma Coldiretti Sicilia al termine della manifestazione oggi a Palermo a cui hanno partecipato il presidente nazionale Ettore Prandini, il Segretario Generale, Vincenzo Gesmundo con le responsabili nazionali di Giovani e Donne Impresa, Veronica Barbati e Floriana Fanizza.

“Durante l’incontro con Nello Musumeci – sottolinea Ettore Prandini  – è emerso che devono passare anni per ottenere un cambiamento che riguardi la soluzione ai problemi della zootecnia, viabilità,   al  sistema irriguo. E questo credo non si possa assolutamente accettare perché significa confinare la Regione all’ultimo posto”“Il punto è – aggiunge Prandini  – che se non si spendono i fondi europei in tempo,  la Sicilia  rischia di non averli più. Un paradosso perché questa Isola ha bisogno di investimenti, di strade, di possibilità al pari del resto d’Italia. La Sicilia ha il diritto a non essere una regione di serie B. Se aspettiamo 15 anni non ci saranno più le imprese agricole. Non possiamo accettare – ha detto il Presidente nazionale – che venga detto che questa manifestazione viene fatta perché governa  il centrodestra. Invito il governo   della Sicilia  a verificare che interventi svolgono le altre regioni guidate dal centro destra a sostegno dei Comuni e delle Province”.

“Non facciamo strumentalizzazioni di alcun tipo – ha affermato Francesco Ferreri, presidente Coldiretti Sicilia. Vogliamo un confronto chiaro, aperto sui punti che abbiamo individuato come strategici primi tra tutti il finanziamento ai giovani.  In queste ore – ha detto ancora  – leggiamo di finanziamenti nei vari comparti che solo grazie alla nostra manifestazione sono stati sbloccati ma un conto è dire e un altro è fare in tempi europei. Vogliamo risposte chiare e concrete nei prossimi giorni. Se così non fosse organizzeremo altre manifestazioni. Non è giusto che un giovane che ha tutte le carte in regola per lavorare in agricoltura a distanza di anni non riceva ancora l’aiuto. Che Regione è quella in cui i guasti alle condotte idriche si verificano ogni anno? Oggi,  qui –  ha concluso Francesco Ferreri – ci sono le grandi aziende agricole, le medie, le piccole.  Ci sono i giovani, le donne. Ci sono intere famiglie che sono venute a dire che non è più possibile fare   agricoltura in questo modo”.

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