Caronia: “Borse di studio per gli studenti siciliani. Emanati bandi senza copertura finanziaria”

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Foto archivio

“La vicenda delle borse di studio per gli studenti siciliani si arricchisce dell’ennesimo colpo di scena, con la scoperta che i bandi degli ultimi tre anni sono illegittimi”. Lo dichiara Marianna Caronia, dopo che stamattina i dirigenti dell’assessorato regionale dell’istruzione hanno comunicato che i bandi per gli anni dal 2016 non hanno copertura a seguito dei tagli apportati dalla Legge finanziaria nazionale da quell’anno.
“Dopo aver chiesto al Governo di attivarsi per sbloccare oltre 50 milioni di fondi destinati ai giovani siciliani e fermi dal 2014 – ricorda Caronia – l’assessorato anche per bocca dell’Assessore Lagalla aveva assunto impegni formali anche se aveva cercato delle scusanti: prima adducendo una presunta carenza di personale e poi scaricando la responsabilità sui Comuni”.
“Oggi si scopre che non solo quelle scuse erano infondate -sottolinea Caronia –  ma che per ben tre anni la Regione ha emanato dei bandi del tutto illegittimi, perché privi di copertura finanziaria già dal 2016. A questo punto sorgono diversi problemi, tutti politici: cosa ha fatto l’Assessore Lagalla quando ha partecipato alle Conferenze Stato-Regioni? Si è accorto o no che gli mancavano a bilancio oltre circa 10 milioni annui? O forse l’erogazione delle borse di studio non rientra fra le priorità del Governo? E poi come è possibile che di fronte ad una Commissione legislativa dell’ARS, degli alti dirigenti della Regione siano venuti a riferire informazioni così sbagliate, sostenendo che le borse di studio erano bloccate per assenza di personale e che si sarebbe provveduto?”
Non si è fatta attendere la replica dell’assessore Roberto Lagalla: “L’Onorevole Caronia ha ritenuto di trasferire sul piano politico la questione relativa alle borse di studio destinate, su finanziamento nazionale, agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Resistendo alla provocazione – dichiara Lagalla – desidero ricondurre la Collega alla reale dimensione dei fatti che hanno genesi e trattazione esclusivamente in sede amministrativa”. “Ulteriormente accertato – continua Lagalla – che, entro il corrente anno 2019, saranno liquidate tutte le partite arretrate che giacevano in Assessorato e che hanno costituito oggetto di intenso lavoro da parte degli uffici, nonché di diretta sollecitazione da parte mia, desidero all’onorevole Caronia che la cancellazione delle risorse ad opera del governo nazionale, risalente al 2016, non impatta  sul bilancio regionale, né la materia ha costituito oggetto di trattazione in sede di Conferenza Stato – Regioni, almeno dal dicembre 2017 ad oggi.Non a caso, le circolari che, anche in relazione ai lunghi tempi istruttori necessari, gli Uffici hanno autonomamente ritenuto di dovere ulteriormente inviare ai Comuni recano espressa clausola di subordinazione del beneficio al preventivo e necessario trasferimento delle risorse statali, nell’eventualità  che il Parlamento nazionale disponesse la reintegrazione del relativo capitolo”. “In ogni caso, voglio rassicurare l’onorevole Caronia – aggiunge Lagalla – che tutti i benefici attualmente previsti dalla normativa vigente e finanziati a livello regionale o statale vengono regolarmente erogati a favore degli aventi diritto ed in tempi sicuramente più rapidi di quanto non avvenisse in passato, nonostante le note e critiche carenze di personale e di adeguate soluzioni informatiche a disposizione”. “Non mancherò comunque di interessare il MIUR alla vicenda – conclude –  con l’auspicabile obiettivo che, nella imminente legge finanziaria dello Stato, possa essere ripristinato lo stanziamento destinato a questa particolare tipologia di borse di studio, mediamente oscillanti dai 50 ai 100 euro annui per ogni studente con un indicatore ISEE non superiore a 10.632,94 euro”.
La legge regionale 62 del 2000 ha previsto che la Regione eroghi le borse a tutti gli studenti delle scuole primarie (ex elementari) e primarie di primo e secondo grado (ex scuole medie e superiori) ripartendo i fondi in base al numero di richiedenti ed alla rispettiva situazione economica in base all’ISEE. Le borse sono state erogate fino al 2013, previa predisposizione di una graduatoria unica regionale sulla base dei dati forniti dai Comuni. Oggi in V Commissione dell’Ars, i funzionari del Dipartimento regionale hanno comunicato che in realtà dal 2016 i bandi fatti dalla Regione erano senza copertura finanziaria, perché nel 2016 lo Stato ha cancellato il trasferimento dei fondi alla Sicilia.

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