Diventerà Bellissima: Contro aggressioni e violenza a Palermo l’unica risposta è la videosorveglianza attiva

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Dolce e Cerniglia

“Altro episodio di violenza immotivata e barbara nel centro storico di Palermo, dove a rimetterci è stato un ragazzo che adesso si trova in prognosi riservata. Questo e altro accade davanti ai nostri occhi nella quinta città d’Italia, ma nessuno sembrerebbe vedere il problema. Nessuno che lo affronti e lo sottoponga alle autorità competenti in materia di sicurezza dei cittadini. Un silenzio, quello istituzionale, che fa rabbrividire. Un’ignavia istituzionale che ci racconta come quello della sicurezza sia percepito come un problema di secondaria importanza. Ci stanno bene i temi etici, ambientali, anche di decoro urbano, ma nessuno venga a dirci oggi che poter passeggiare liberamente, muoversi per la città senza paura di essere aggrediti da violenti di professione o da giovani annoiati in cerca di sballo extra, non sia un tema da mettere nell’agenda delle priorità, senza peraltro voler scadere in becere argomentazioni sulla sicurezza et similia: questo, purtroppo, è il termometro di una città che mai come adesso sta mostrando un volto mostruoso, una deriva morale, un deficit di educazione civica da far accapponare la pelle”. Lo dichiara il Presidente del Circolo Perseo di Diventerà Bellissima Palermo, Gabriele Dolce, il quale continua: “Noi  chiediamo l’immediato potenziamento dei controlli sul territorio e un piano urgente per l’installazione della videosorveglianza, misure atte a prevenire e a ridurre altri episodi di  violenza per le strade di Palermo. Invitiamo a una serena riflessione e all’analisi concreta dell’emergenza coloro che indicano la videosorveglianza attiva e il potenziamento della presenza delle forze dell’ordine come misure illiberali, perché chi è contrario a un supplemento di politica per la sicurezza delle nostre città, o è complice di questi criminali o è in malafede”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Valeria Cerniglia, portavoce del Circolo Perseo: “Effettueremo un’indagine sul territorio per raccogliere le istanze dei cittadini, ormai stanchi e spossati dall’immobilismo istituzionale e  costretti a vivere nella paura.  Da questo riscontro, successivamente, potremo mettere nero su bianco una petizione cittadina da inoltrare alle autorità preposte, in quanto la logica aberrante di mettere la polvere sotto il tappeto ha purtroppo prodotto questo stato di cose che già da tempo ha assunto i toni dell’emergenza sociale”.

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