Infrastrutture, piano di investimenti per 9 miliardi ma la Sicilia “aspetta Godot”
Siamo alle solite. Si parla tanto dello sviluppo del Mezzogiorno dove la Sicilia è parte integrante ma poi gli investimenti per migliorare le infrastrutture si concentrano al Nord, nonostante le presenze di politici siciliani nel Governo nazionale.
“Il ministro per il Sud è siciliano, il sottosegretario ai trasporti è siciliano, a parole si stanno battendo per la nostra regione, tuttavia, guarda caso, in perfetta sintonia con il passato, anzi molto peggio, nel recente piano di infrastrutture, che prevede 9 miliardi di investimenti statali, per la Sicilia non c’é assolutamente nulla. Insomma, siamo alle solite – dichiara Salvo Fleres, coordinatore nazionale di Siciliani verso la Costituente -.
Per entrare nel dettaglio, su 13 opere previste, 9 si realizzeranno nell’Italia settentrionale, una a Roma, una in Campania, una in Calabria e una in Sardegna. Nessuna, lo ribadisco, in Sicilia.
“Non basta essere siciliani, non basta essere al governo, la Sicilia ha bisogno di una classe dirigente, di parlamentari e di ministri che rispondano ad un partito siciliano il quale a sua volta risponda ai siciliani, non a partiti nazionali, di maggioranza o di opposizione, che hanno interessi al Nord e se ne infischiano di noi. Siciliani verso la costituente – anticipa Fleres – non a caso sta promuovendo in questi giorni un tavolo attorno al quale siederanno partiti, movimenti, associazioni, tutti quanti hanno a cuore le sorti e le legittime aspettative della Sicilia. Nel frattempo, grazie ministro Provenzano (PD), magari ci organizzerà un convegno. Grazie sottosegretario Cancelleri (5Stelle), evidentemente ha già dimenticato la sua terra”.
Rincara le critiche, in una nota, il deputato di Forza Italia alla Camera, Matilde Siracusano: “Apprendo dagli organi di stampa che per il Viceministro ai trasporti, Giancarlo Cancelleri, non c’è un ‘No ideologico’ circa la possibilità di realizzare il Ponte sullo Stretto ma di priorità: prima le autostrade, le linee ferroviarie, le rete fognaria, poi, con calma, si può anche discutere del Ponte. In realtà si tratta di certificate menzogne. Illustri esponenti del M5S hanno cassato la sua realizzazione proprio dal punto di vista ideologico. Inoltre, mente sapendo di mentire, perché a causa dell’interruzione dei lavori sul Ponte, ogni anno paghiamo ingenti penali per via dei contratti non rispettati. Allora dico al Viceministro Cancelleri: sa quante autostrade, ferrovie, fognature avremmo potuto realizzare con le penali che ogni anno gli italiani pagano a causa di tale interruzione?”
“Purtroppo invece, dal dossier delle opere pubbliche da sbloccare – conclude la Parlamentare – sono estromesse quelle per il Sud. Lo dimostra anche la lettera di indignazione che 150 Amministratori siciliani hanno inviato al Governo nazionale, chiedendo spiegazioni in merito. È indiscutibile l’utilità strategica del Terzo Valico, Tav, Mose, Gronda, ma è surreale condannare il mezzogiorno ad un isolamento, che pare ormai, dato per acquisito. Come se non bastasse, il Governo annuncia un aumento delle tasse sui biglietti aerei, che è la ciliegina sulla torta. Ci piacerebbe essere smentiti dai fatti e non dalle solite dichiarazioni di facciata”.