Dissesto idrogeologico, dalla Regione altri 20 milioni per fiumi e torrenti: Botta e risposta Cristaldi-Musumeci

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«Per il secondo anno consecutivo (e non era mai accaduto nel passato) in Sicilia stiamo operando una capillare e preventiva sistemazione idraulica dei corsi d’acqua che, con l’arrivo delle piogge, rischiano di esondare provocando, così come troppo spesso è accaduto in passato, disastri e vittime».

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Lo dichiara il presidente della Regione Nello Musumeci, commentando l’approvazione della rimodulazione delle risorse del “Patto per il Sud – Fondo di Sviluppo e coesione”, elaborata dall’Ufficio contro il dissesto idrogeologico – di cui è commissario – diretto da Maurizio Croce.

Oltre venti milioni di euro sono stati, infatti, destinati al Dipartimento regionale tecnico per intervenire su fiumi e torrenti. Sessantaquattro gli interventi previsti nelle nove Province dell’Isola che consisteranno principalmente – d’intesa con l’Autorità di bacino, istituita lo scorso anno dopo un trentennio di attesa – nell’asportazione dei detriti accumulatisi negli alvei.

«Considero questa manovra – sottolinea il governatore siciliano – un doveroso atto di responsabilità. E’ stato privilegiato un aspetto, quello della sistemazione dei fiumi, finora sempre sottovalutato ma, proprio per questo, pagato puntualmente e a caro prezzo di vite umane. E poi abbiamo mantenuto gli impegni assunti, compiendo un ulteriore sforzo per tutelare il nostro territorio e innalzare dovunque il livello della sicurezza per l’incolumità dei cittadini».

Questo l’elenco delle opere finanziate. Provincia di Agrigento 10 interventi: Canicattì (Fiume Naro in corrispondenza con il vallone Carnara fino alla foce), 500mila euro; Aragona (Valloni Aragona-Coda di volpe e Occhiobianco in corrispondenza della confluenza con il torrente Cantarella), 200mila euro; Burgio, due interventi (eliminazione del pericolo di occlusione del Torrente Tina e riparazione dei danni alluvionali nel Torrente Garella), 225mila euro; Cammarata, due interventi (Valloni Passo del barbiere e Congeria e manutenzione di un tratto del Vallone Scrudato), 525mila euro; Sciacca (manutenzione corso d’acqua in località San Giorgio), 380mila euro; Licata, tre interventi (Torrenti della Palma, La Manca Safarella, Vallone Follina, Canale Mollarella ed affluenti , Canale Fiumevecchio, ostruzione della foce del Fiume Salso), un milione di euro.

Provincia di Caltanissetta, due interventi: Caltanissetta (sistemazione idraulica Torrente Niscima, dall’immissione con il Vallone Niscima alla strada provinciale 79), 2,9 milioni di euro; Gela (Torrente Gattano), 576mila euro.

Provincia di Catania, 16 interventi: Catania, tre interventi (Torrente Benanti, Fiume Gornalunga e Fiume Dittaino), 650mila euro; Paternò (Vallone Sferro), 150mila euro; Ramacca, quattro interventi (Vallone Mendola, Vallone della signora, Vallone Casitti e Fiume Gornalunga), 560mila euro; Acireale, due interventi (Torrente Pozzillo e Torrente Platani), 250mila euro; Riposto, quattro interventi (Torrente Babbo, Torrente Malorato, Torrente Pricoco e Torrente Macchia), 500mila euro; Mascali, due interventi (Torrente Salto del corvo e Torrente Macchia), 230mila euro.

Provincia di Messina, 13 interventi: Villafranca Tirrena (Torrente Calvaruso compreso tra la ferrovia e il viadotto autostradale), 190mila euro; Caronia (Torrente Caronia e affluenti Mandarano 1 e 2 in località case Giordano), 217mila euro; Condrò (Torrente Muto antistante la contrada Messinese), 250mila euro; Patti (Torrente Cedro, nel tratto dalla foce fino a monte della strada statale 113 Palermo-Messina), 206mila euro; Reitano (Torrente Santo Stefano, in località Villa Margi), 230mila euro; Ficarra (Torrente Scino confluenza torrente Naso), 160mila euro; Militello Rosmarino (Torrente Rosmarino mediante la realizzazione di una scogliera in massi naturali in corrispondenza dell’acquedotto comunale), 250mila euro; Alì Terme (Torrente Alì, subito a monte degli attraversamenti stradale e ferroviario), 150mila euro; Itala (Torrente Itala, subito a monte degli attraversamenti stradale e ferroviario), 200mila euro; Scaletta Zanclea (Torrente Divieto e rimozione della scogliera posta in corrispondenza dell’attraversamento ferroviario), 150mila euro; Capo d’Orlando (Torrente Piscittina in corrispondenza dell’area industriale), 250mila euro; Pace del Mela (Torrente Muto in corrispondenza dell’ex Asi), 200mila euro; Messina (Vallone Barrile in località San Licandro alto), 150mila euro.

Provincia di Enna, quattro interventi: Enna, due interventi (Torrente Calderai e Torrente Torcicoda tra le vie Moro e Longi), 870mila euro; Assoro (Fiume Dittaino in contrada Milocca Giardinello), 300mila euro; Regalbuto e Centuripe (Fiume Salso), 720mila euro.

Provincia di Palermo, sette interventi: Cefala Diana (Torrente Favarotta, dal depuratore fino alla strada comunale Piano dei Greci), 195mila euro; Ciminna (Fiume San Leonardo nelle contrade Manche e Pirrone a cavallo della strada comunale Cannatello), 195mila euro; Petralia Soprana (Fiume Salso nella frazione San Giovanni), 195mila euro; Misilmeri (Fiume Eleuterio in contrada Rigano), 260mila euro; Ficarazzi (Fiume Eleuterio, dal cimitero fino al ponte sulla strada statale 113), 260mila euro; Bagheria(Fiume Eleuterio in contrada Pelligra), 195mila euro; Palermo (Canale Mortillaro sotto la via Amorelli, tra le vie Vanvitelli e Salerno), 1,2 milioni di euro.

Provincia di Ragusa, due interventi: Modica e Scicli (Torrente Modica-Scicli, nel tratto compreso tra la periferia nord di Scicli e quella sud di Modica), 263mila euro; Giarratana (Torrenti Liequa Cuccovio Tiracavalli e affluenti del Fiume Irminio), 265mila euro.

Provincia di Siracusa, tre interventi: Noto (Fiume Asinaro dalla foce fino al ponte ferroviario in contrada Molino per 8,3 chilometri, della Saia Randeci nel tratto a monte della confluenza con il Fiume Tellaro fino al ponte sulla strada provinciale 20 per circa 9 chilometri e ripristino argini crollati del Fiume Anapo in contrada Fusco del Comune di Sortino, lato valle alla strada provinciale 54), 2,5 milioni di euro.

Provincia di Trapani, 7 interventi: Partanna, due interventi (due tratti Fiume Belice siti a monte del ponte sulla strada provinciale Partanna-Santa Margherita Belice e a valle della struttura termale “Terme Acqua Pia”), 410mila euro; Trapani (Torrente Verderame in contrada Salinagrande), 219mila euro; Paceco (TorrenteBaiata), 280mila euro; Mazara del Vallo (Fiume Màzaro a monte del depuratore comunale), 230mila euro; Castellammare del Golfo (Fiumefreddo in contrada Mangiaferro), 210mila euro; Calatafimi(Fiumefreddo in contrada Lampasciuti), 200mila euro.

Intanto, in merito alle affermazioni dell’ex sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristandi sui lavori del Fiume Màzaro, arriva la replica di Musumeci: «Per una questione di stile, ho sempre voluto evitare, nel passato, di polemizzare con l’onorevole Nicola Cristaldi, malgrado i suoi frequenti e pesanti attacchi a questo governo della Regione. E come nel passato, eviterò anche questa volta, ringraziandolo anzi per avermi giudicato “persona seria”». «Ho dichiarato, com’è noto – aggiunge il governatore – che sul Fiume Màzaro si è finalmente chiusa la stagione delle promesse e si è aperta quella dei fatti. L’ho fatto senza trionfalismi, ma con legittimo orgoglio, visto che se ne parla ormai da otto anni E spiego meglio perché. Il progetto esecutivo dei lavori di dragaggio della foce del Fiume Màzaro, approvato anche dall’amministrazione di Mazara del Vallo quando sindaco era l’onorevole Cristaldi, prevede anzitutto la ricaratterizzazione del sedimento prima di essere conferito nella apposita vasca di colmata. Il cantiere è stato consegnato alla fine del mese di luglio dalla Struttura contro il dissesto idrogeologico, di cui sono commissario da appena un anno e mezzo, e l’accelerazione è stata possibile principalmente a seguito delle elezioni amministrative mazaresi. Perché? Perché la precedente amministrazione ha più volte preferito assecondare le critiche, anche aspre, di alcune associazioni ambientaliste, senza mai schierarsi a fianco delle Istituzioni. Anzi, le ha spesso osteggiate. Tanto che in uno dei Tavoli tecnici da me appositamente convocati, il delegato dell’ex sindaco ha dapprima dato la propria disponibilità all’utilizzo del centro di stoccaggio comunale per il conferimento delle sabbie, salvo poi revocare la stessa disponibilità appena qualche giorno dopo. Anche questo continuo “tira e molla” ha determinato un allungamento dei tempi che non era più accettabile! Oggi si hanno finalmente tempi certi! Il cantiere è stato da noi avviato e l’impresa ha 45 giorni di tempo per la trasmissione delle risultanze della caratterizzazione che è prevista a fine mese. Entro settembre inizieranno le vere e proprie operazioni di dragaggio che da crono-programma dovranno concludersi entro 180 giorni per un costo di oltre due milioni di euro».

«Inoltre, proprio a seguito dell’alluvione del novembre 2018 – prosegue Musumeci – il mio governo ha stanziato un altro mezzo milione di euro per i lavori di pulizia del fiume Màzaro, interventi che sono interamente gestiti dal Genio civile di Trapani. La domanda che oggi, semmai, dovrebbe porsi l’ex sindaco Cristaldi è: perché sulla foce di quel fiume si è creata una contaminazione di natura prettamente biologica? E’ difficile capire che tale inquinamento può avere origine solo dal fatto che su quel corso d’acqua confluiscono e sversano abusivamente scarichi civili e industriali? E chi aveva il dovere di controllare e impedire tale illecita attività? Basta polemiche, dunque, e si prenda finalmente atto che oggi alla Regione c’è un governo che fra mille difficoltà si sforza di dare alla Sicilia risposte a tanti problemi rimasti per anni insoluti. Riconoscerlo non è un reato, ma solo onestà intellettuale».

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