Notte di fuoco a Monreale, si contano i danni. Musumeci: “Caro piromane se ti piace il fuoco vai all’inferno”

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“Sessanta ettari di terreno, due case e un numero ancora imprecisato di auto, é il primo bilancio dei danni causati dagli incendi che questa notte hanno accerchiato Monreale e che hanno portato allo sgombero temporaneo di 70 persone, le quali, in parte, sono già rientrate nelle proprie abitazioni. Mentre sono ancora in corso di accertamento i danni riportati dal patrimonio boschivo, che ha colpito in modo rilevante la zona di Monte Caputo. Durante la notte, quando gli elicotteri e i Canadair non possono essere utilizzati,  il lavoro degli uomini del Corpo Forestale, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato ha consentito di salvare l’abitato di Monreale dalle fiamme e di mettere in sicurezza la popolazione. Questa mattina, dalle prime luci dell’alba, sono ripresi anche gli interventi con i mezzi aerei. Attualmente, in tutta l’area del palermitano sono in azione 3 elicotteri e 4 Canadair”.
Lo afferma l’assessore regionale all’ambiente, Toto Cordaro, che ha trascorso tutta la notte nell’area di Monreale, insieme al comandante del Corpo Forestale della Regione Siciliana, Filippo Principato, al Sindaco e al presidente del consiglio comunale della città, Marco Intravaia.
“Appena sarà completata la verifica dei danni, verrò personalmente sul posto per verificare gli interventi urgenti che dovranno essere disposti dalla Regione per mettere in sicurezza gli abitati colpiti dai roghi. Esprimo il mio personale ringraziamento e quello di tutti i siciliani, agli uomini combattono ogni giorno gli incendi che colpiscono la nostra splendida terra”. Ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci che su Facebook scrive: “Caro piromane, ti piace il fuoco? Vai all’inferno!». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che aggiunge: «Mi piacerebbe guardarli negli occhi e chiedere: perché date fuoco alla vita, perché volete distruggere la bellezza del nostro paesaggio? Poi prevale il senso di giustizia e penso che i piromani che, nella notte scorsa, hanno dolosamente appiccato focolai per il solo gusto di distruggere, andrebbero arrestati e buttata la chiave”.

“Si occupi di questo la riforma della giustizia proposta dal governo al Parlamento – continua il governatore – perché abbiamo un solo timore: riuscire a prendere qualcuna di queste canaglie e vederla di nuovo circolare liberamente. In settimana andrò personalmente a vedere i danni. Intanto lasciatemi dire: bravi i nostri uomini del Corpo forestale della Regione, bravi i pompieri e molto bene il sistema di Protezione civile. Ma dovremmo utilizzarli in caso di calamità naturali, non perché un bastardo ha deciso di appiccare il fuoco. Vadano all’inferno, se proprio gli piace giocare con le fiamme”.
“Abbiamo 28mila guardie forestali in Sicilia, ci costano mezzo miliardo all’anno, ma non riusciamo a prevenire e a contrastare gli incendi boschivi”. Lo afferma in una nota polemica Fabrizio Ferrandelli, membro della segreteria nazionale di Più Europa.

“Per ore la zona della Conca d’oro del palermitano è stata avvolta dalle fiamme, provocando danni e preoccupazioni all’intera popolazione. Forse è il momento di rivedere il sistema – precisa Ferrandelli – remunerare le guardie con un bonus legato agli ettari di bosco che non bruciano: meno incendi ci sono, più bonus per le guardie forestali. Un modo per premiare la prevenzione degli incendi e non le emergenze”.“Basta, ne abbiamo abbastanza di aggiornare con intollerabile puntualità la contabilità degli ettari di boschi siciliani andati in fumo. Di questo passo ai nostri figli lasceremo un cumulo di cenere. La stalla va chiusa mentre qualche bue è ancora dentro, non quando sono tutti irrimediabilmente scappati. Musumeci ne prenda atto e corra ai ripari subito, cominciando a considerare quella degli incendi come una delle emergenze principali della Sicilia e non come un’ imprevedibile calamità”.

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Lo affermano i deputati del M5S all’Ars, componenti della commissione Ambiente (Trizzino, Di Paola, Palmeri e Campo) che chiederanno l’istituzione di una sottocommissione incendi all’Ars “allo scopo di varare, di concerto con tutte le forze politiche, un ddl in tempi strettissimi che metta dentro tutto, prevenzione e programmazione, per arrivare quantomeno alla prossima stagione con  tutti gli strumenti necessari per combattere al meglio questa immane battaglia”.

“Ad ogni incendio – commenta Trizzino – va in onda lo stesso misero copione: l’esame postumo di tutte le omissioni sul tema, a cominciare dalla mancata creazione dei viali parafuoco o della mancata convenzione con i vigili del Fuoco,  per parlare solo di alcune delle colpe di questo governo. Certo, con questo non avemmo risolto il problema incendi, ma sicuramente avremmo limitato i danni. Ebbene, nel ddl tutto dovrà essere codificato a puntino, compreso il puntuale uso in fase preventiva dei tantissimi lavoratori della Forestale”.

La domanda che tutti ci poniamo, secondo Pino Apprendi (Cento Passi) è:  “Chi ha concreti interessi a creare questo disastro ambientale mettendo a rischio la vita di tante famiglie”. “Non sarà  facile trovare risposta a questa domanda e ancora una volta tutto sarà  archiviato”.

Intanto, Musumeci ha convocato per dopodomani, lunedì, un vertice di coordinamento della Protezione civile. L’incontro  avrà inizio alle 11 nel Palazzo della Regione di Catania e vi parteciperanno  anche il prefetto del capoluogo etneo Claudio Sammartino e il sindaco Salvo Pogliese.

Attorno al tavolo prenderanno posto tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nella gestione di quella fetta di territorio – e delle relative attività economiche – attraversato dal viale Kennedy, l’area cioè che va dal porto all’aeroporto, dal boschetto agli stabilimenti balneari.

“Dal punto di vista del rischio incendi – ha precisato Musumeci, sotto la cui vigilanza opera il dipartimento regionale di Protezione civile – l’area della Playa è oggi fra le più complesse e vulnerabili. Servono interventi razionali e una nuova cultura civica da parte di tutti i soggetti coinvolti. Serve, insomma, un analitico Piano di previsione e di prevenzione da adottare nel più breve tempo possibile. È questo l’impegno di Regione, Prefettura e Comune che sarà consacrato nella riunione di lunedì mattina”.

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