Miti, leggende, storie umane e divine nella stagione estiva del Teatro Biondo

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La danza di Virgilio Sieni e l’immaginifico concerto Terra, per voce recitante e pianoforte, di Valeria Moretti con Pamela Villoresi e Danilo Rea, sono i prossimi appuntamenti, al Chiostro di Sant’Antonino, con Vocazioni, la stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo.

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Mercoledì 24, alle 20.45, i danzatori della Compagnia di Virgilio Sieni – Noemi Biancotti, Jari Boldrini, Maurizio Giunti, Linda Pierucci – interpreteranno Bach Duet sulle Suites per violoncello solo di J. S. Bach eseguite dal vivo da Lavinia Scarpelli. Le Suites di Bach, per il coreografo Virgilio Sieni, formano il territorio sul quale dispiegare il discorso narrativo della danza. La successione architettonica di brani musicali da “abitare” ci guida verso la costruzione di costellazioni gestuali che lasciano spazio all’incontro dell’uomo con la simbologia del corpo e le figure dello spazio.

La periferia dello spazio e l’attenzione ai valori sottili, tattili, nascosti del movimento, divengono i temi, insieme alla pietà, che agiscono le Suites: atlante figurale e emozionale che mostra l’idea di marginalità, interstizio, raccoglimento, dimora, vuoto, accoglienza.

Danze sussurrate, rituali da meditare che rinnovano il senso dell’adiacenza dell’uomo alla forza simbolica della danza nel suo disfarsi dei meccanismi quotidiani. Trame originate dalla vibrazione di energie raccolte in una successione di danze “nuove”, dal solo al quartetto, sulla rigenerazione dello spazio ma anche liturgie gestuali che, percorrendo i sentieri e le declinazioni poetiche della musica di Bach, ci invitano a una riflessione sull’abitare il mondo. Temi che ritornano, giovedì 25 alle 20.45, nell’emozionante Terra di Valeria Moretti con Pamela Villoresi e Danilo Rea, un concerto per voce recitante e pianoforte, un inno alla vita dedicato alla figura della Terra Madre, di cui tutti siamo temporanei ospiti.

Leggenda, antropologia, esoterismo e letteratura si intrecciano in una confessione la cui essenza trova nel Mito la sua ragione di essere. Un continuo fantasioso rimando alle tante figure di dee misteriose, miracolose e sapienti oltre che minacciose, dove il Bello e il Temibile si sfidano in un eterno duello, per raccontare l’imprevedibilità del suo nucleo originario e primordiale, del suo fuoco sotterraneo. Percorso visionario dove reale e irreale procedono affiancati in un girotondo incalzante: immaginazione cosmica della Terra Madre, che si colloca tra sacro e profano, tra finito e infinito, tra umano e divino, tra tempo ed eternità.

«È nostro compito – afferma la scrittrice Valeria Moretti – generare il Divino dentro di noi e riconoscere dignità e sentimento a tutto ciò che ci circonda. Facciamoci dunque aiutare dai poeti, dai musicisti, dagli interpreti che hanno dimora nell’infanzia e sono i suoi più fedeli e appassionati testimoni».

Biglietto intero 20 euro, ridotto 15 euro, studenti universitari 10 euro. Prevendite al botteghino del Biondo (via Roma 258) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00, su www.vivaticket.it e nel Chiostro di Sant’Antonino a partire dalle 19.30. Grazie a un accordo di collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo, gli abbonati del Massimo hanno diritto a una riduzione sull’acquisto dei biglietti.

Info: www.teatrobiondo.it

 

Il festival Vocazioni, nel quale la direttrice del Biondo Pamela Villoresi ha riunito artisti di culture diverse e spettacoli legati da un comune afflato verso una dimensione etica e spirituale, di cui Palermo è l’ideale palcoscenico, proseguirà fino al 28 luglio con spettacoli di teatro, concerti, danza e incontri.

Realizzato con la collaborazione dell’Università di Palermo e il contributo della Regione Sicilia e del Comune di Palermo, il festival prevede dieci appuntamenti distribuiti in tre spazi diversi della città: l’Orto Botanico, il Castello di Maredolce e il Chiostro della Chiesa di Sant’Antonino, aperto per l’occasione alla fruizione pubblica.

«Come non parlare di spiritualità nella “divina” Palermo? – si domanda Pamela Villoresi – Una città di chiese, cupole, monasteri, zise, martorane, balate, palazzi arabi e normanni, catacombe, scheletri, martirii, e ancora castelli di gesuitica memoria, preti eroi, maestri indù… Come non raccontare dunque le diverse “vocazioni” di cui questa città è testimone e artefice? Vocazioni al martirio, al pensiero, all’abbandono, al riscatto, alla morte, alla vita: per la vita di tutti».

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