Il segretario nazionale Lorenzo Cesa incontra 100 giovani siciliani dell’Udc

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Cento anni fa Don Luigi Sturzo lanciava l’appello “Ai liberi e forti” con un programma articolato  in dodici  punti.  Dodici capisaldi ancora straordinariamente attuali e dai quali vogliono ripartire i giovani dell’Udc che si sono dati appuntamento a Caltanissetta per tracciare insieme le nuove linee politiche del partito.

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Ad ascoltare e discutere le proposte dei cento giovani, provenienti da ogni parte della Sicilia, c’era il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa che ha voluto sottolineare l’importanza dell’incontro. “Bisogna coinvolgere i giovani, fargli capire cosa sta accadendo in Italia e in Europa.  Ma soprattutto occorre spiegargli  le ragioni di un partito che si richiama ai valori cristiani.  Bisogna che i giovani entrino in politica ripartendo dai territori, cominciando dall’impegno nei  consigli comunali dei piccoli paesi per far crescere una nuova classe dirigente  fatta di responsabilità e buon senso”.

L’incontro di formazione politica e condivisione, che segna l’inizio di una quarta fase dell’impegno dei cattolici in politica, è stato voluto ed organizzato dal coordinatore politico regionale Udc Decio Terrana. “ Senza i giovani – ha detto Terrana – non si può costruire nessuna stagione politica nuova. Abbiamo realizzato l’incontro sul solco del centenario dell’Appello ai Liberi e Forti  di don Sturzo. Proprio da questo vogliamo ripartire per costruire la quarta fase dei liberi e  forti del terzo millennio”.

I  cento giovani si sono confrontati su tematiche come la sanità, la famiglia, la scuola, il fisco, i trasporti, l’università ed inoltre hanno discusso di  idee, competenze e valori che la nuova classe politica e dirigenziale del futuro dovrà avere, sottolineando al contempo l’impegno dei giovani che oggi amministrano numerosi centri con grande senso di responsabilità.

Presente all’incontro anche un  esponente  politico polacco, Zbigniew Wojciechowsky  vice governatore del distretto di Lublin. Una presenza significativa dal punto di vista politico ma anche di scambio culturale tra due paesi che si riconoscono nei valori e nei principi dell’Europa quale casa comune, come affermato dallo stesso Wojciechowsky: “ I giovani sono il futuro della Sicilia, dell’Italia, della Polonia e dell’Europa.  Sono contento di essere dove porto i saluti dei giovani polacchi, ragazzi che vogliono costruire l’Europa secondo gli stessi principi dei giovani presenti qui”.

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