Il Governo regionale presenta il disegno di legge di riforma urbanistica
Si punta sulla riqualificazione dell’esistente, immaginando uno sviluppo organico dell’isola senza consumo di suolo. Il tutto attraverso una semplificazione delle procedure che prevede un’ampia autonomia, quindi responsabilità, per i Comuni siciliani nelle scelte di carattere urbanistico.
Insieme ad una riduzione notevole dei tempi di approvazione, che passeranno dagli attuali 540 giorni ai 180 previsti dal testo di riforma. Sono alcuni dei punti principali che si pone il disegno di legge di riforma urbanistica che è stato presentato, a palazzo d’Orleans, a Palermo, dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, insieme all’assessore al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, ed al dirigente generale del Dipartimento urbanistica, Giovanni Salerno. “La stagione delle riforme oggi raggiunge una nuova tappa, significativa. Il piano urbanistico regionale – ha detto il presidente Musumeci – è uno strumento del quale si avvertiva la necessita’ da diverso tempo. Capace di dare una linea di sviluppo alla attività urbanistica nell’isola. Coinvolgendo non soltanto le aree urbane ma anche i territori rurali, a destinazione agricola, i trasporti, la vocazione turistica, l’energia”.
Ad essere elaborato è il PTR, il Piano territoriale regionale, che definisce finalità e indirizzi in materia di governo del territorio a scala regionale. Nel piano, dunque, è contenuta la programmazione delle risorse e la pianificazione territoriale e urbanistica delle città metropolitane, dei consorzi e dei comuni, singoli e associati.
“Si tratta di uno strumento articolato, perché la materia è complessa – ha spiegato Musumeci -. Ci siamo accostati ad essa con due obiettivi, immaginando lo sviluppo organistico dell’isola senza consumo di suolo e puntando sulla riqualificazione dell’esistente. Il primo obiettivo e’ di carattere finanziario: riqualificare l’esistente, significa razionalizzare ed economizzare anche gli interventi finanziari. Il secondo obiettivo è quello della semplificazione. Quindi meno attesa per il cittadino, meno attesa per l’ente pubblico. Adesso, noi affidiamo al comune la quasi totalità delle responsabilità inerenti le scelte urbanistiche”. Il disegno di legge si compone di 53 articoli, ed è stato elaborato dalla struttura interna dopo avere ascoltato diverse professionalità, come il mondo accademico. Un’attenzione particolare, poi, lo riveste l’aspetto legato all’attenzione verso il rischio sismico e idrogeologico. “Bisogna costruire nell’assoluto rispetto delle norme antisismiche – ha puntualizzato il presidente -. Ci sono interi quartieri nei 390 comuni dell’isola assolutamente inadeguati, inadatti ad ogni norma antisismica. Da questo punto di vista il ddl detta norme precise e inconfutabili”.
Un testo di riforma al quale si è lavorato per circa sei mesi, è stato sottolineato nel corso della presentazione dal Governatore, che ha evidenziato l’assoluta mancanza di condoni o sanatorie nell’articolato. “Il ddl – ha concluso Musumeci – non lascia spazio a nessuna ipotesi di condono. Noi siamo convinti che le centinaia di migliaia di sanatorie edilizie giacenti negli uffici tecnici dei 390 comuni dell’isola debbano almeno essere esaminate.
Perché fra quelle pratiche ci sono abusivismi assolutamente intollerabili ma ci sono anche abusivismi che invece posso essere accettati: come ad esempio se una finestra è stata aperta con un’ampiezza di 10-20 centimetri in piu’ rispetto a quello che prevede la norma o se il sottotetto è diventato mansarda per il quarto figlio non previsto, arrivato e benedetto dal Signore”.