Europee, tiene banco il caso Romano in FI: “Crociata contro di me”
Scoppia il caso Romano in Forza Italia. Ancora una volta è la Sicilia a catalizzare l’attenzione. Saverio Romano, leader di “Cantiere popolare” e candidato con il partito del Cavaliere alle europee nella circoscrizione Isole, resta fuori da Bruxelles con 74 mila preferenze e perde la sfida tutta siciliana con il capogruppo all’Ars, Giuseppe Milazzo, fedelissimo di Gianfranco Miccichè. In una conferenza stampa di analisi del voto, l’ex ministro ringrazia gli elettori, rivendica il “pacchetto” di voti centristi portati in dote a Fi e se la prende con il commissario regionale azzurro, Gianfranco Miccichè che ”ha condotto una battaglia personale piuttosto che incoraggiare un gioco di squadra e ha schierato tutto e il contrario di tutto contro di me con promesse di ogni genere: non credo ci sia nulla da festeggiare politicamente da parte sua”. ”Senza di noi il 17% di Fi – evidenzia Romano – non ci sarebbe stato. Berlusconi lo sa bene e condivide il progetto politico nato dal patto di Cefalù e condiviso da Miccichè”. Da qui il j’accuse: ”Spiace constatare di avere subito una vera e propria crociata di partito”. E la difesa del governatore siciliano Nello Musumeci: ”Rinnoviamo il nostro sostegno a Musumeci e non lavoriamo per chi vuole indebolirlo con accordi siglati con chi vorrebbe succedergli”.
Miccichè gongola per il risultato di Fi e di Milazzo nella circoscrizione Sicilia-Sardegna (Berlusconi capolista potrebbe lasciargli il posto) riconoscendo il grande e determinante contributo di Romano. “Senza l’apporto di Saverio Romano – afferma Miccichè – non sarebbe stato possibile raggiungere il 17% in Sicilia. L’obiettivo, pienamente centrato, era rappresentare un modello di polo moderato e il successo elettorale di Forza Italia è da ascrivere al successo di questo modello”. “Tutto questo non sarebbe stato possibile – aggiunge Miccichè – senza l’apporto dell’Udc, di Sicilia Futura, di Saverio Romano e Cateno De Luca, dei Popolari e Autonomisti e di tutte le altre forze che hanno aderito a questo progetto. Adesso è giunto il momento di sedersi attorno ad un tavolo e dare corpo a questo nuovo polo moderato, andando anche al di là delle forze politiche che componevano la lista di FI. Così come auspicato oggi stesso dal presidente Musumeci – conclude Miccichè – è necessario strutturare un soggetto moderato che sia interprete delle istanze territoriali, liberali, europeiste e che stia a sinistra di Salvini e non alla sua destra”. Miccichè indica la futura strategia politica per conquistare l’elettorato centrista e moderato: ”L’obiettivo, pienamente centrato, era rappresentare un modello di polo moderato e il successo elettorale di Fi è da ascrivere al successo di questo modello”.