Comunali in Sicilia, i risultati: cinque comuni su sette vanno al ballottaggio, retromarcia del M5s, la Lega non sfonda
Per Matteo Salvini l’esordio della Lega alle elezioni Comunali in Sicilia non è stato un trionfo, nonostante i numerosi selfie realizzati con numerosi potenziali elettori in diverse piazze siciliane gremite più di curiosi che di simpatizzanti del Carroccio. Da ciò si evince che la Lega senza il resto del centrodestra difficilmente vincerebbe un’elezione politica.
In questa mini tornata elettorale, se la Lega non trionfa, il M5S ingrana la retromarcia nei centri dove il Movimento aveva vinto le ultime amministrative (Bagheria e Gela) mentre risultano vincenti i canditati espressioni di liste civiche trasversali, uniti sul fronte anti-populista.
A Bagheria supera la soglia del 40%, utile per essere eletto al primo turno, Filippo Tripoli (46,4%) sostenuto dal Cantiere popolare e Pd. Al secondo posto si piazza Gino Di Stefano (32%), candidato del centrodestra e della Lega che aveva riempito piazza Matrice con la presenza di Salvini mentre crolla il M5s che ha amministrato con Matteo Cinque il Comune negli ultimi cinque anni. L’altra candidata, Romina Aiello, non supera il 10%.
Ad Aci Castello viene eletto al primo turno Carmelo Scadurra, sostenuto da Pd e da alcune liste civiche. Con il 53,74% ha avuto la meglio sul candidato del centrodestra Ignazia Carbone (30,88%), e sul rappresentante del Movimento 5 Stelle Antonio Bonaccorso (15,38%).
A Caltanissetta, unico capoluogo di provincia al voto, andranno al ballottaggio Michele Giarratana (37,3%), appoggiato dal centrodestra e Roberto Gambino (19,9%) del M5s; Oscar Aiello della Lega è quarto, dietro a Salvatore Messana del centrosinistra.
A Gela sarà sfida al secondo turno tra Lucio Greco (36,2%) e Giuseppe Spata (30,5%): il primo è sostenuto dall’alleanza tra il pezzo di Forza Italia vicino a Gianfranco Miccichè e il Pd, il secondo è il candidato della Lega, appoggiato dal centrodestra e dai dissidenti di Fi; crolla il M5s, che aveva stravinto cinque anni fa, con il candidato Simone Morgana che si ferma al 14% (quarto).
A Castelvetrano, comune sciolto per mafia due anni fa, vanno al ballottaggio Calogero Martire (30,3%) del centrodestra (senza Lega e FdI) e Enzo Alfano (28,4%) del M5s; si ferma attorno al 17% invece Pasquale Calamia, unico candidato col simbolo del Pd per il quale si è speso il segretario Nicola Zingaretti che aveva tenuto un comizio in piazza alla vigilia della Liberazione.
A Mazara del Vallo, vanno al ballottaggio Salvatore Quinci (31,5%) sostenuto da liste civiche e Giorgio Randazzo (24,2%), il candidato della Lega.
A Monreale il duello al ballottaggio sarà tra Alberto Arcidiacono (23,9%), autonomisti e Diventerà bellissima e l’uscente Pietro Capizzi (21,2%), appoggiato da una parte del Pd e da pezzi del centrodestra.