“Rischio di scenari inquietanti per il futuro del Paese”. Giunta comunale invita alla mobilitazione “a difesa della Costituzione” per il 25 aprile

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Un rischio di “scenari inquietanti per il futuro del nostro paese. Un futuro che non vorremmo si richiamasse a fatti e pratiche del passato di cui, con la Festa della Liberazione, celebriamo la sconfitta. ”Con queste parole, la Giunta comunale di Palermo ha approvato oggi, nell’aderire alle manifestazioni per la liberazione dal nazifascismo, un documento nel quale attacca duramente “le recenti direttive emesse da un Ministro e condivise da altri esponenti del Governo nazionale” che “tentano di ridurre l’autonomia costituzionale delle Forze Armate e i Comuni”. Per la Giunta di Palermo “è costituzionalmente doverosa la non applicazione di questi atti”.

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Oltre che la critica ai singoli atti formali, la Giunta attacca quello che definisce “un accurato, pianificato ricorso alla “distrazione di massa”, ad un continuo alimentare paure e sentimenti di insicurezza, anche lì dove paure ed insicurezza non hanno ragione di esistere, distogliendo da temi importanti della vita civile italiana ed internazionale, quali la corruzione nella pubblica amministrazione e nella politica, la riscontrata presenza di interessi e metodi mafiosi nelle istituzioni anche ai più alti livelli, l’attacco costante a quei diritti umani e civili che sono pietre miliari della nostra comunità, il taglio di risorse per le politiche e i servizi sociali, sanitari e culturali, l’aggravarsi della crisi ambientale globale”.

Per l’Amministrazione guidata da Leoluca Orlando “dietro lo spauracchio di continue minacce alla sicurezza pubblica e privata, si rischia di costruire e si potrebbe realizzare un sistema di progressiva e sempre più violenta limitazione dei diritti individuali e collettivi trasformando il doveroso prendersi cura di chi è più fragile in irrazionale paura di chi è diverso e più debole; di fatto stravolgendo principi costituzionalmente garantiti di libertà, uguaglianza, solidarietà”.

Ulteriore attacco al comportamento del Governo, nel passaggio che accusa “Comportamenti e parole di più o meno aperta istigazione alla violenza, da parte di cariche istituzionali che hanno culturalmente e
politicamente legittimato, se non coperto, atti violenti, aggressioni e sempre più spavalde manifestazioni xenofobe, anche di esplicita ispirazione neofascista”.

Da queste considerazioni, per la Giunta di Palermo nasce l’esigenza di una mobilitazione per “ribadire i valori democratici repubblicani che da quella lotta sono nati e confermare piena adesione e fiducia nella
Costituzione e nel suo essere garanzia di libertà, uguaglianza e diritti per tutte e per tutti”, l’invito ad essere “partigiani della Costituzione”, essere protagonisti di “una riflessione e ad uno sforzo di impegno ed unità”.

“I partigiani come i sindacalisti, al Nord come al Sud, furono i primi “Padri Costituenti” non solo dando con la Liberazione lo slancio all’Italia democratica, ma soprattutto richiamando metodi e valori che
la Costituzione ha accolto per riconoscere diritti inviolabili: il metodo del dialogo e dell’incontro fra culture diverse; il rifiuto della violenza fine a sé stessa, la scelta della solidarietà e dell’attenzione agli ultimi e ai diversi, il riconoscimento dei diritti per tutti gli esseri umani  e lo stesso equilibrio  fra i poteri dello Stato a garanzia delle libertà, dei diritti di tutti e di ciascuno”.

Nel presentare il documento, il Sindaco Leoluca Orlando ha affermato che “dopo la tornata elettorale europea organizzeremo a Palermo un evento internazionale, un momento di riflessione ed impegno sul futuro dei diritti in Italia e in Europa. Un momento di confronto e costruzione di rapporti con realtà nazionali ed internazionali che condividono le nostre preoccupazioni ed il nostro impegno”.

Il documento approvato oggi dalla Giunta sarà inviato al Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Camere, al Presidente del Consiglio e ai Presidenti del Parlamento e della Commissione Europea, oltre che all’ANCI, ai Comuni italiani e all’ANPI.

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