Delegazione di Confagricoltura ricevuta a palazzo D’Orleans

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Una delegazione di Confagricoltura, guidata dal presidente nazionale Massimiliano Giansanti e da quello regionale Ettore Pottino, è stata ricevuta a Palazzo d’Orleans dal governatore della Sicilia Nello Musumeci. Nel corso dell’incontro, durato circa un’ora, al quale era presente anche l’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera, si è discusso delle problematiche del settore agricolo nell’Isola e delle iniziative per il suo rilancio.

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Un Piano strategico regionale per l’agricoltura siciliana, da elaborare entro sei mesi, che metta al centro le priorità del territorio. E’ il risultato dell’incontro che il governatore dell’Isola Nello Musumeci ha avuto a Palazzo d’Orleans con il presidente nazionale Massimiliano Giansanti.
Nel corso del confronto, presenti anche l’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera e i vertici regionali dell’organizzazione, si è discusso delle problematiche del settore in Sicilia e delle iniziative per il rilancio. Tra i temi affrontati anche quello relativo al potenziamento delle infrastrutture idriche, considerato una priorità dal Governo Musumeci, e delle ricadute positive che potrà avere l’innovazione digitale in agricoltura.
«Abbiamo messo le basi – evidenzia il presidente Musumeci – per consolidare un rapporto che già esisteva da tempo. Se vuoi governare bene non puoi non procedere a una seria programmazione almeno quinquennale che, al di là delle emergenze che possono subentrare, stabilisca gli obiettivi da raggiungere, con quali risorse finanziarie e in quali tempi».
Il presidente Giansanti ha posto l’accento sulla mancanza di strategia in campo agricolo da parte dei governi nazionali, negli ultimi decenni, auspicando, quindi, che l’iniziativa possa partire direttamente dai territori e in particolare dalle Regioni più importanti come la Sicilia.
«L’agricoltura – ha sottolineato il rappresentante dell’organizzazione di categoria – pur essendo ormai da qualche anno il primo comparto dell’economia italiana non ha avuto grande attenzione da Roma. I dati ci dicono che negli ultimi dieci anni l’export agroalimentare è passato da 27 a 41,8 miliardi di euro, ma quest’aumento, purtroppo, è figlio solo dell’individualismo delle singole aziende e non di una strategia complessiva del sistema Paese, come avviene in altri Stati. Dobbiamo invertire questa tendenza, partendo dai territori, dalle periferie».

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