Un ricordo di Sebastiano Tusa deceduto in un incidente aereo

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In primo piano il prof. Sebastiano Tusa nel corso di una missione in Kenia

“Ad un storico e archeologo Malindi evoca subito immagini di avventurosi viaggi per mare che la collegarono con l’India e l’Estremo Oriente, ma anche con l’Africa settentrionale attraverso il Corno d’Africa e il Mar Rosso e con il Golfo Persico, l’Arabia e la Persia. Quasi certamente anche prima, in epoca romana,  alcune navi giunsero fin qui per caricare pregiati prodotti esotici. Del resto è noto che i prodotti romani giunsero più a Est,  sulla costa sud-orientale dell’India, ad Arikamedu, a breve distanza dall’attuale città di Pondicherry. Gli scavi di Wheeler e Casal e, più recentemente, di Begley hanno inequivocabilmente identificato il sito archeologico come sede dello scalo commerciale di Poduke, attivo dal II sec.a.C. fino all’VIII sec. d.C., dove giungevano ceramiche provenienti dall’Italia”. A scriverlo nel 2017 sul “Diario di bordo” di sicilia20news.it l’allora Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa, morto in un tragico incedente aereo che ha visto un Boeing 737 della compagnia aerea Ethiopian Airlines, schiantarsi poco dopo il decollo da Addis Abeba. Tusa era diretto in Kenya, per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. Il 10 marzo del 241 a.C. la battaglia delle Egadi metteva fine alla prima guerra punica cambiando la storia del Mediterraneo con la vittoria dei Romani sui Cartaginesi. Oggi 10 marzo 2019 il destino ha voluto che l’uomo che ha riscritto quella storia cambiasse la sua.

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Con la sua dipartita la Sicilia perde uno dei suoi uomini migliori. Ho avuto il privilegio di lavorare al suo fianco, apprezzando l’aspetto umano e professionale. Era un piacere ascoltarlo nelle conferenze che offrivano un continuo arricchimento culturale per giovani e meno giovani. Un uomo di altri tempi, colto, umile, con un sottile senso dell’ironia. Amante del mare e delle isole, esperto archeologo subacqueo, docente di archeologia marina e primo Sovrintendente del mare della Regione Siciliana. Autore di oltre 700 saggi e monografie scientifiche e divulgative inerenti archeologia mediterranea ed orientale. Negli ultimi anni, da presidente dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, aveva rilanciato la Rassegna internazionale delle attività subacquee di Ustica. Un impegno ed una passione che negli ultimi anni non erano stati fermati neppure da una malattia; Tusa aveva assunto l’incarico di assessore regionale ai beni culturali e mai tale incarico era parso più opportuno: ha perso la vita perché invitato in Kenya ad una conferenza dell’Unesco sull’archeologia subacquea in Africa: un ruolo di ambasciatore della cultura italiana che univa competenze tecniche a solida preparazione scientifica. Grazie Sebastiano per quello che hai dato alla nostra Sicilia. Ci mancherai a tutti, più di quanto le parole possano dire.

Ai familiari porgo le più vive espressioni del mio cordoglio e del mio compianto.

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