Ars, taglio dei vitalizi: è scontro Miccichè-M5S

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Sul tema del taglio dei vitalizi si registra un botta e risposta al vetriolo tra il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè e il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Francesco Cappello.

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“Sono disponibile a studiare un taglio dei vitalizi – ha sottolineato Miccichè –  ma non può essere come quello che Fico ha imposto alla Camera dei Deputati. Ci sono persone perbene che hanno dato il meglio di se stessi per questa regione: se dovesse essere effettuato il taglio previsto a livello nazionale, questi ex deputati riceverebbero 600 euro al mese. Se l’Assemblea regionale siciliana riterrà che deve essere fatto in Sicilia ciò che è stato deciso alla Camera – ha aggiunto Miccichè – mi sfiducino pure, ma non posso consentire che venga penalizzato chi ha avuto l’unica colpa di adoperarsi per questa terra. Verrebbero danneggiate solo le persone oneste. Chi ha rubato, invece, non ha bisogno del vitalizio, perché i soldi li ha già” – ha concluso Miccichè, a margine della presentazione, a Palazzo dei Normanni, del “Radicepura Garden Festival”.

“Micciché rappresenta il vero volto dell’assemblea Regionale Siciliana, anacronistica e irresponsabile. Di fronte alla quotidiana e dilagante difficoltà dei siciliani di pagare le bollette e riempire il frigo, c’è ancora chi vuole salvare la ricchezza dei pochi, fatta di privilegi come il vitalizio. Micciché fa appello alla sfiducia? Ebbene, è evidente che si sta sfiduciando da solo” – dichiara Francesco Cappello -. Posizione sottolineata anche dal vice presidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri. “Il governo nazionale – spiega Cancelleri – fa sul serio. O le regioni, Sicilia compresa, tagliano questo privilegio medievale o si taglia a monte e il conto è salatissimo. Se entro fine aprile non si procederà alla rimodulazione dei vitalizi sulla base dei contributi effettivamente versati, pagheremo, come disposto dalla legge di stabilità nazionale, un taglio di trasferimenti dallo Stato di 70 milioni di euro. Una vera e propria mazzata per i siciliani a causa dell’ingordigia di una politica che pensa solo a incassare stipendi da nababbo mentre la gente muore di fame. In tutto questo, registriamo ovviamente ancora una volta il colpevole silenzio di Musumeci, autore di questa restaurazione che sta riportando la Sicilia al Medioevo” – conclude Cancelleri.

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