Finanziaria Ars, Cannata (FI): “Approvate norme per start up, trasporto locale e sanità”. Cappuccio (Cisl): “Perplessi nel merito e nel metodo”

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“Dopo una maratona notturna terminata intorno alle 7,30 di questa mattina, l’Assemblea regionale siciliana ha varato la Finanziaria. Una notte intensa, ma si è arrivati all’obiettivo”. Così, in una nota, la deputata Rossana Cannata (FI).
“Tra le norme di grande importanza approvate durante la seduta – continua la Vicepresidente dell’Antimafia e Anticorruzione – c’è quella che permetterà di destinare delle risorse a favore delle imprese con agevolazioni al credito e particolare attenzione ai giovani, alle donne, alle start up e alle imprese per le quali sia stato accertato lo stato di vittima di usura e/o estorsione . Rimpinguati pure i fondi per il trasporto locale e i malati di talassemia e le associazioni dei non vedenti e stanziate anche le somme per il diritto allo studio e la promozione dei prodotti siciliani”.
“Al termine della seduta – spiega la Componente della Commissione Attività produttive – sono stati inoltre recepiti dal governo gli ordini del giorno, tra cui uno relativo alla sanità siracusana sulla classificazione del nuovo ospedale di Siracusa come presidio di secondo livello dell’area Sud-Est con popolazione di oltre 700mila abitanti (provincia di Siracusa e Ragusa), richiedendo la previsione di tutte le branche specialistiche previste per la detta tipologia di nosocomio. Inoltre, nella stessa mozione, si richiede valutare la riclassificazione dell’ospedale di Lentini in primo livello e di potenziare l’ospedale riunito Avola-Noto, procedendo con immediata attuazione della rifunzionalizzazione prevista dall’attuale Rete ospedaliera, considerando anche la possibilità di un aumento dei posti letto complessivi e nuove branche specialistiche. Mentre per la sanità megarese, infine, il governo si impegnerà a dare attivazione di tutte le branche oncologiche previste nel PO di Augusta”.
“Nonostante le concitate fasi di approvazione della legge finanziaria abbiano limitato la possibilità di introdurre alcune norme specifiche ed urgenti per il mondo della scuola – sottolinea l’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla – non posso che osservare come la manovra contabile del governo abbia consentito di sconfessare le cassandre che avevano ventilato la contrazione delle risorse destinate all’istruzione scolastica e universitaria. Infatti, nella riformulazione tecnica di bilancio, sono stati rimpinguati, fino all’equivalenza con gli stanziamenti dell’anno precedente, capitoli di spesa strategici destinati ai consorzi universitari, agli Ersu per il diritto allo studio, alle scuole paritarie e all’assolvimento dell’obbligo scolastico in formazione professionale. Ne’ hanno subito penalizzazioni, rispetto all’esercizio precedente, le voci relative al funzionamento degli istituti scolastici statali e regionali. Alla vigilia della prossima trattazione parlamentare della legge per il diritto allo studio, conforta rilevare che la spesa pubblica per l’istruzione si conferma una priorità per il governo Musumeci e per il Parlamento  siciliano”.
“Questa finanziaria contiene alcune, poche buone norme, cui ho dato il mio contributo, ma nel complesso è una finanziaria che non contiene i provvedimenti strategici e il cambio di approccio complessivo di cui la Sicilia ha bisogno”. Con queste parole Marianna Caronia spiega il motivo dell’abbandono dell’Aula ieri sera nel corso della discussione sulla Finanziaria e quindi la sua assenza al momento del voto.
“La mia è stata una scelta sofferta ma consapevole – prosegue Caronia – di fronte ad una legge con evidenti coperture finanziarie in alcuni punti fantasiose, rimodulate in modo estemporaneo e che renderanno difficile il confronto con il Governo nazionale”. Per la parlamentare, “i provvedimenti per una riscossione che tuteli sia il servizio sia i lavorotori, la valorizzazione di alcune eccellenze fra le scuole siciliane ed il sostegno dato ad Amat per il rilancio del trasporto sostenibile su gomma sono tutti punti buoni di questa legge, ma non cancellano i tanti buchi di incertezza che rimangono per il futuro di migliaia di lavoratori che nonostante le buone intenzioni restano per ora dei precari. Soprattutto resta un quadro complessivo che non sembra adeguato alle esigenze della nostra regione”.
La Finanziaria che ha avuto 44 voti a favore e 28 contrari non piace alle forze sindacali: “Governo e Ars sono riusciti, in un modo o nell’altro, ad archiviare bilancio e legge di stabilità dopo solo un mese di esercizio provvisorio. E questo è un dato di cui prendiamo atto. Tuttavia questa manovra suscita forti perplessità nel merito. E non ci convince nel metodo, essendo letteralmente mancato il confronto con le forze sociali”. Così Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl Sicilia, commentando l’approvazione all’alba di oggi, della manovra finanziaria all’Ars. Per il numero uno della Cisl Sicilia, resta la precarietà della situazione. E restano aperti tutti i fronti, nell’economia e nella società. “Al governatore – dice – chiediamo di iscrivere all’ordine del giorno dell’agenda del governo, il tema del confronto con sindacati e imprese sulle questioni aperte”: la riorganizzazione del welfare regionale, il rilancio delle infrastrutture, il decollo delle Zes, l’accelerazione della spesa, il riordino degli enti di area vasta. La questione del dissesto degli enti locali “anche alla luce della recente sentenza della Consulta”. “A Musumeci – rimarca Cappuccio – chiediamo di convocare rapidamente tavoli di confronto su queste priorità. Perché non farlo equivarrebbe, oltretutto, a giocare male la partita dell’Autonomia in un contesto in cui, sul piano nazionale, è persino messo a rischio il principio di solidarietà e di coesione nazionale”.
Nel dettaglio,  approvato un articolo che prevede la nascita dell’Irca dalla fusione di Ircac e Crias. Passa l’aumento (da 3 a 5) del numero dei componenti dei consigli d’amministrazione degli enti regionali. Disco verde per un fondo di 85 milioni di euro all’Irfis per agevolazioni al credito in favore delle imprese. Fondi anche per le scuole paritarie, le sedi distaccate delle università, le associazioni dei non vedenti, l’istituto zootecnico e l’istituto per l’incremento ippico di Catania e per l’Istituto della vite e degli oli. Arrivano quattro milioni per l’Amat, la partecipata del comune di Palermo che si occupa di autobus e tram (“esprimo soddisfazione per l’ulteriore stanziamento di 4 milioni da investire nella mobilità ecosostenibile – ha dichiarato il presidente dell’Amat Michele Cimino). I precari degli enti in dissesto che non possono essere stabilizzati possono passare in Resais. Passa anche una norma interpretativa per superare un parere della Corte dei conti che aveva bloccato le stabilizzazioni dei Comuni nei precari. In questo modo il processo dovrebbe ripartire in tutti i Comuni. Approvato l’articolo che apre alla possibilità di creare una nuova società di riscossione mettendo in liquidazione Riscossione Sicilia (da attivare se dovesse saltare l’accordo con le Agenzie delle entrate per il passaggio di competenze e personale di Riscossione entro la fine dell’anno). Sbloccati poi circa 80 milioni di euro di Irfis che potranno andare alle imprese siciliane.
Rimpinguati i fondi dei capitoli di bilancio relativi agli enti maggiormente penalizzati dai tagli: via libera a 2.151.469 euro  per i malati di talassemia; 2.400.000 destinati agli enti regionali per il diritto allo studio; 1.600.000 al Fondo unico regionale per lo spettacolo; 1.532.044 alla propaganda di prodotti siciliani; 1.400.000 al Teatro Massimo Bellini di Catania e un 1.000.000 di euro per i percorsi dell’obbligo scolastico.
Ora ad aumentare le fibrillazioni, che hanno accompagnato il varo di questa Finanziaria “light”, sarà la composizione delle liste dei candidati alle europee di maggio.

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