Terremoto. Musumeci: “Sulla prevenzione siamo all’anno zero”
“Il terremoto non lo considero un evento straordinario. Dire che il terremoto sia un evento straordinario sarebbe una grande bugia, siamo destinati da secoli e continueremo ad esserlo a convivere con rischio sismico”. Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso della cerimonia per gli auguri di fine anno con la stampa parlamentare a Palermo. “Ma sul piano prevenzione siamo all’anno zero. Si è costruito sulle faglie. Abbiamo l’80% delle scuole non a norma e buona parte degli edifici strategici vulnerabili al terremoto. Quanti? nessuno lo può dire. Abbiamo deliberato un piano straordinario antisismico che prevede che entro un mese dobbiamo avere una mappa di tutti gli edifici strategici non a norma e in tre mesi dobbiamo sapere quali sono gli interventi necessari”.
“Il Mezzogiorno d’Italia – ha sottolineato Musumeci – non si può dire che sia al centro dell’attenzione di questa manovra. Abbiamo grande rispetto per il governo centrale e desideriamo che lo stesso rispetto sia ricambiato. In particolare, fatemi dare un ringraziamento al ministro Lezzi che ci è stata vicina in questa corsa al raggiungimento degli obiettivi di spesa dei fondi Ue”. “Sappiamo serenamente di essere sulla strada giusta, non abbiamo fatto rimpasti o cambiato assessori. Non mi fate fare paragoni con il recente passato”.
“Se c’è una cosa di cui non ha bisogno il popolo siciliano – ha aggiunto Musumeci – è di avere ulteriori leggi, ne abbiamo migliaia che sono inapplicate. Un governo non si misura con il numero dei ddl che propone all’aula ma degli obiettivi che riesce a raggiungere. Il nostro progetto prevede dieci leggi di riforma, quattro sono già in parlamento”. “I prossimi saranno sono sui consorzi di bonifica, gestione forestale, sulle riserve e sugli enti che ruotano attorno all’agricoltura – ha aggiunto -. Bisognerebbe riorganizzare l’attività legislativa con una serie di testi unici, ad esempio quello sugli enti locali”.
“La Sicilia potrebbe non raggiungere al 31 dicembre l’obiettivo di spesa dei fondi europei che era fissato dall’Ue – ha sottolineato il presidente della Regione siciliana -. “Forse non ci arriviamo ma questo lo potrò dire tra 48 ore – ha spiegato -. Ognuno di noi sta lavorando per potere produrre la certificazione necessaria. L’Europa vorrebbe un tetto di 674 milioni, vi posso solo dire che abbiamo superato i 570. A questo punto non so se riusciamo a raggiungere il target. Voglio auguramelo, ma anche se fossero solo 570 rispetto ai 6 milioni che abbiamo trovato appena insediati, impegnare ed erogare tante risorse è già un motivo di orgoglio”. “Rimarrebbe l’amarezza di essere penalizzati da Bruxelles ma questa amarezza non mi sento di poterla assimilare – ha aggiunto – nessuno avrebbe scommesso che ci saremmo avvicinati a lambire il target, non ci credeva nessuno”.