Miccichè strizza l’occhio a Faraone e Orlando: “A me la Lega non piace. Moderati uniti contro il populismo”

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“Non eravamo preparati ad affrontare sovranismo e populismo, stiamo valutando quello che accade e qual è la cosa giusta da fare”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, nel corso dell’incontro con la stampa parlamentare per gli auguri di Natale – che ha anche rilanciato la coalizione tra moderati contro il populismo e il sovranismo. “Se Berlusconi avesse un’alternativa alle prossime elezioni alla Lega la farebbe – ha spiegato – Io qui ce l’ho. Io continuo a lavorare per quella che in Sicilia è la strada più corretta. Possiamo anche discutere di andare oltre i simboli, l’ho già detto e lo ripeto. Io voglio salvare la Sicilia. Forza Italia esiste ed esisterà a prescindere dal fatto che io possa presentare un simbolo. E’ tale la necessità di fare fronte comune che non aspetto che Roma mi dia i permessi”. “Oggi – ha aggiunto – c’è un nuovo Pd. Non c’è dubbio che se ci fosse una forte rottura all’interno del Partito democratico non possiamo continuare a stare soli tutti e due. Il mio appello ai moderati continua”.

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“Se il mio partito punta all’alleanza con la Lega, io non credo che la Lega in Sicilia possa davvero portare benefici”. “Puntano esclusivamente a quella fascia sociale che non è quella di cui è composta la Sicilia: piccoli e medi imprenditori che sono tutti al nord – ha aggiunto -. Probabilmente toglieranno qualche investimento al Sud per ridurre le tasse al Nord. Magari non lo faranno, ma io credo così”. E sul tema dei migranti, ha spiegato: “Non so per noi quanto sia facile fare annegare i migranti visto che noi siciliani ci siamo stati tanti anni in mezzo al mare. A me la Lega non piace. Il razzismo e l’odio che questi hanno sempre avuto per il Sud non so come gli possa essere passato”. “La Lega mi piaceva prima, invece – ha spiegato -, quando Bossi al Consiglio dei ministri mi chiedeva di fare crescere in fretta il Sud perché altrimenti il Nord non poteva crescere anche”.

“Il senatore Candiani della Lega dice che faccio politica marcia? Non so neanche chi sia questo signore” – ha detto Miccichè -. “Io vado avanti per la mia strada – ha spiegato -, se la politica marcia e’ avere inaugurato l’autostrada Palermo-Messina, o avere portato l’acqua a Palermo, o ancora aprire la funivia a Trapani, allora sono contento di avere fatto politica marcia”. “Io non so cosa hanno fatto questi signori per la Sicilia”, ha sottolineato Miccichè.

“Non so dove vado, in questo momento nessuno lo sa. Io credo di affermare le mie idee” – ha detto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Miccichè ha parlato anche del sindaco Leoluca Orlando e di come la città sia cambiata, una possibile convergenza? “Su Orlando sono sempre stato critico tutta la vita e continuo ad esserlo, perché la situazione di Palermo non è facile”. “Sono convinto che alla fine ci si riunisce sempre tra simili, io e Orlando siamo stati divisi sui temi della giustizia, con scontri anche feroci tra noi”, ha aggiunto. “Oggi è un momento pericoloso e quando ci sono momenti pericolosi bisogna mettersi insieme”. L’ipotesi del reddito di cittadinanza “è falsa, perché non è possibile farlo ma in tanti ci credono specie dove c’è più difficoltà”. “Parlano di patrimoniale? Loro odiano la ricchezza”, ha sottolineato facendo riferimento ai 5 Stelle.

“Dal punto di vista parlamentare è stato un anno difficile e il prossimo anno non so come sarà”. “Personalmente – ha aggiunto il presidente dell’Ars – lavoro per rendere più facile la vita a questo governo”. C’è chi dice che il governo è lento? “Lo dicevo anch’io all’inizio ma sono stati trovati disastri cosmici” – ha sottolineato -. “Quando c’è una legge elettorale che permette di vincere le elezioni senza una maggioranza parlamentare ha ancora senso parlare di numero legale?”. “Qualche modifica va fatta a questa legge – ha aggiunto – per esempio con un premio di maggioranza che ti consenta di arrivare almeno al numero legale o sarà un problema per il futuro se resteranno ancora tre poli”.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti parlamentari Miccichè ha fatto anche un bilancio: “Quest’anno l’Assemblea regionale – ha sottolineato – è costata 4 milioni in meno dell’anno precedente, quindi finiamola con la demagogia. Ciò che conta è che abbiamo chiesto ai cittadini 4 milioni in meno. Oggi in Consiglio di presidenza, per l’anno prossimo, discuteremo di prevedere un risparmio di ulteriori 1,5 milioni”. “Sono state mosse critiche ingiuste – ha aggiunto -. Soltanto l’Ars ha limiti allo stipendio, non ne hanno né Camera né Senato. Desidero ringraziare tutti i dipendenti che grazie alle economie sugli stipendi (hanno accettato il tetto massimo), hanno raccolto 85 mila euro che ieri abbiamo donato a Biagio Conte”.

Infine, parlando della Finanziaria Miccichè ha detto: “Posso cominciare ad escludere che la Finanziaria sarà approvata entro fine anno. Se si accelerano i tempi e la manovra è leggera si può anche arrivare ad approvarla entro metà gennaio evitando l’esercizio provvisorio, come mi ero impegnato con il Presidente Musumeci” – ha concluso Miccichè parlando della Finanziaria approvata ieri dalla Giunta Musumeci –.

 

 

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