Nomine IACP bocciate. Fava: “E’ giudizio su governo regionale”. Falcone: “Il presidente dell’Ars annulli il voto della Commissione”
“Il voto contrario alle nomine per i vertici degli Istituti Autonomi Case Popolari non è un giudizio sulle persone ma sul Governo
regionale. In campagna elettorale Musumeci ha cavalcato lo scioglimento di molti carrozzoni regionali, gli IACP in testa. Ma ad un anno da quelle promesse, li mantiene in vita e se ne serve per una lottizzazione da manuale, piazzando nei consigli d’amministrazione un po’ di amici e sodali politici”.
Lo ha dichiarato Claudio Fava deputato regionale e componente della prima commissione parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana che oggi ha espresso parere negativo sulle nomine proposte dal Governo.
regionale. In campagna elettorale Musumeci ha cavalcato lo scioglimento di molti carrozzoni regionali, gli IACP in testa. Ma ad un anno da quelle promesse, li mantiene in vita e se ne serve per una lottizzazione da manuale, piazzando nei consigli d’amministrazione un po’ di amici e sodali politici”.
Lo ha dichiarato Claudio Fava deputato regionale e componente della prima commissione parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana che oggi ha espresso parere negativo sulle nomine proposte dal Governo.
«L’onorevole Fava dichiara di aver votato contro le nomine degli Iacp per ragioni meramente politiche – sottolinea Marco Falcone -. Cioè: le nomine erano legittime e quindi il parere sulla regolarità non poteva che essere favorevole, ma lui, al pari degli altri deputati, ha compiuto un atto politico in contrasto con il regolamento. Con l’aggravante di aver dimenticato che quando il governo Musumeci ha proposto di istituire un’Agenzia per la Casa è stata l’opposizione a votare contro e tenere invita quegli Istituti che oggi vogliono mantenere commissariati. Tuttavia, poiché la votazione, come ha candidamente affermato Fava, è contraria al regolamento, perché adottata a fronte di profili di legittimità sostanziale nel procedimento di nomina, mi auguro che il presidente dell’Ars voglia annullare il voto della Commissione».