Al via lunedì la XI edizione delle Giornate dell’Economia del Mezzogiorno
“E tu lavorerai con gran sudore…fino alla rivoluzione digitale” è il tema della XI edizione delle Giornate dell’Economia del Mezzogiorno che si apriranno lunedì 19 novembre con la cerimonia d’apertura nella Sala delle lapidi di Palazzo delle Aquile ed il convegno il cui tema punta a cercare di capire se veramente la rivoluzione digitale ci renderà tutti dei nullafacenti o ci porterà a nuove dimensioni.
Il lavoro e le questioni legate ai problemi dello sviluppo del Meridione del Paese saranno al centro degli incontri che si articoleranno nell’arco dell’intera settimana; non solo, martedì si parlerà anche di istituti di credito con un incontro in cui verranno presentati i risultati di una ricerca della Fondazione Curella sulle banche di contiguità e poi nel pomeriggio si proseguirà con la tradizionale sessione di Banca d’Italia. Ma si parlerà anche dell’effetto cultura al Teatro Garibaldi in cui verranno presi in esame gli effetti sull’economia di importanti eventi come Manifesta 12, Le Vie dei Tesori e Palermo Capitale italiana della cultura con i principali protagonisti. Assieme ai principali enti di ricerca del Mezzogiorno si cercherà, attraverso la concretezza del dato, di analizzare le diverse realtà territoriali che costituiscono il Mezzogiorno. Molti gli incontri all’interno delle scuole con il Centro Pio La Torre che affronta il tema della legalità e con Caritas e l’ufficio diocesano per la pastorale ed il lavoro che parlerà di inclusione sociale. Non mancherà il consueto appuntamento con la Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli che invece studia, in termini pratici, il turismo e la digitalizzazione.
La chiusura sabato 24 con il tradizionale Osservatorio congiunturale “Nicolò Curella” – “Forecasting the future”, giunto alla 32/ma edizione, con due tavole rotonde condotte dal professore Pietro Busetta che analizzeranno il contesto che caratterizza l’economia del Mezzogiorno e dell’Italia in generale, le cui conclusioni sono affidate per la parte nazionale al sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alla internazionalizzazione e promozione degli scambi e alla politica commerciale internazionale, il palermitano Michele Geraci, mentre per la parte locale al al vicepresidente della Regione Siciliana Gaetano Armao.
“Siamo arrivati all’edizione 32 dell’Osservatorio congiunturale ed alla undicesima edizione della Giornate dell’economia del Mezzogiorno e possiamo affermare senza tema di smentita che siamo l’organizzazione meridionale più presente costantemente e con grande coerenza sul territorio meridionale – afferma il professore Pietro Busetta, responsabile scientifico -. Per questo ringraziamo l’Istituto esperti studi territoriale (Issest) e il Dipartimento studi territoriali (Diste). Il lavoro e l’attività svolti in questi anni sono stati eccellenti e molte delle nostre proposte riportate nel mio libro “Il coccodrillo si è affogato” sono adesso parte della strategia di governo come per esempio le Zone economiche speciali, Zes. Adesso bisognerà cavalcare la rivoluzione digitale invece di impaurirsi e potrà essere la chiave di volta per una accelerazione dello sviluppo del Mezzogiorno”.
Sul tema delle Giornate il professore Busetta dice: “Il lavoro è stato sempre visto come un castigo di Dio e arrivare al pensionamento come la liberazione da un giogo intollerabile. La rivoluzione digitale rischia di far diventare tutti nobili, che non volevano un lavoro, tutti working class che volevano uno stipendio senza lavoro e snatureranno anche i protestanti costringendoli a stare su un divano? Questo è il futuro per chi teme la rivoluzione digitale o la globalizzazione. In molti – aggiunge Busetta – pensano che l’umanità resterà senza una possibilità di lavoro e quindi che in molti non avranno più i mezzi di sostentamento, nulla di più sbagliato. Come sempre è stato, attraverseremo anche la rivoluzione digitale che ci consentirà di crescere nella qualità del lavoro. Bisogna essere capaci di cavalcare ogni tipo di rivoluzione, con la formazione e con gli investimenti adeguati. Abbiamo sempre più bisogno di “skills” adeguati, di formazione di altissimo livello, di una industria avanzata che utilizzi il più possibile le nuove frontiere della innovazione tecnologica. E’ necessario investire sempre di più in formazione ed acculturamento, di valorizzare al meglio i percorsi formativi delle università, di investire nella ricerca e nella sperimentazione”, conclude Busetta.
Infine, in programma anche “Le Giornate del Libro del Mezzogiorno”, a cura di Giovanni Pepi, che si svolgeranno da 20 al 23 novembre, al Bistrò del Teatro Massimo. Un evento collaterale alla XI edizione de “Le Giornate dell’Economia del Mezzogiorno” dedicato alla narrativa e alla saggistica in quattro incontri a partire dalle ore 18 in cui 4 autori si confrontano con esperti e studiosi su temi che trasversalmente raccontano di economia e società.
Lunedì 19 ore 15,30 Sala delle Lapidi – Palazzo delle Aquile
Programma: ore 16 apre i lavori, Alessandro La Monica – Comitato organizzatore delle Giornate dell’Economia del Mezzogiorno e presidente Diste Consulting; saluti Leoluca Orlando, sindaco Città Metropolitana di Palermo, Michele Cimino, presidente Amat Palermo, Antonio Coppola, presidente Banca Popolare Sant’Angelo, Giacomo Gargano, presidente Irfis FinSicilia SpA. Ore 17 tavola rotonda “E tu lavorerai con gran sudore… fino alla rivoluzione digitale”, coordina Pietro Busetta, presidente Comitato Scientifico delle Giornate dell’Economia. Intervengono: Michele Limosani, Università degli Studi di Messina, Fabio Lo Verde – Università degli Studi di Palermo, Fabio Mazzola, prorettore Vicario, Università degli Studi di Palermo.